L'intimidazione a Cicero |Non ci sono testimoni - Live Sicilia

L’intimidazione a Cicero |Non ci sono testimoni

Nei pressi del suo condominio, a Caltanissetta, non c'è alcuna misura di vigilanza che faccia pensare che nel complesso, in cui risiede una ventina di famiglie e hanno sede numerosi uffici, viva un uomo scortato.

Caltanissetta
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CALTANISSETTA – Si indaga freneticamente per dare un nome ed un volto a chi nei giorni scorsi è riuscito ad entrare nel palazzo in cui risiede Alfonso Cicero, commissario regionale dell’Irsap e a piazzare una valigia contenente due bottiglie di alcool legate ad altrettante bombolette spray. Una combinazione che, di certo, non sarebbe esplosa – gli artificieri intervenuti sul posto hanno constatato che non c’era alcun timer collegato – ma che certamente rappresenta un chiaro segno intimidatorio nei confronti dell’ex consigliere comunale di Caltanissetta, già presidente dell’Asi di Agrigento che, in passato, ha denunciato più volte atti intimidatori e minacce e per questo vive sotto tutela. Due uomini della Guardia di Finanza, infatti, lo seguono nei suoi spostamenti.

Ma nei pressi del suo condominio, a Caltanissetta, non c’è alcuna misura di vigilanza che faccia pensare che nel complesso condominiale, in cui risiedono una ventina di famiglie e hanno sede numerosi uffici, viva un uomo scortato. La zona, molto frequentata e in cui insistono numerose attività commerciali, non è transennata e chiunque può posteggiare nei pressi del condominio. Dal comando provinciale delle fiamme gialle, infatti, confermano che Cicero vive sotto tutela, vale a dire che i militari della guardia di finanza sono la sua ombra e che, nei suoi confronti, non vige un piano di vigilanza, quindi il controllo della zone in cui vive. Tanto che lo stesso presidente della regione Rosario Crocetta ha detto di volersi interesare perché la protezione nei suoi confronti sia implementata.

Difficile raccogliere testimonianze. Chi a denti stretti parla, come la titolare di un bar alle spalle del palazzo teatro dei fatti, racconta di avere appreso la notizia dai giornali il giorno dopo; i negozi al piano terra del condominio in cui Cicero vive, quando l’allarme è stato lanciato, poco dopo le 23, erano già chiusi da un pezzo. Nessuno quindi tra i residenti e i commercianti del circondario ha saputo fornire informazioni utili agli inquirenti che contano di poter tirare fuori qualche indizio utile dalle telecamere pubbliche della zona. Il titolare di una rivendita di frutta proprio sotto casa di Cicero dice di conoscerlo “di fama” e di accorgersi della sua presenza rare volte, sempre accompagnato dalle forze dell’ordine. Ma sull’atto intimidatorio afferma di non avere visto nulla e di essere andato via dal lavoro molto tempo prima che avvenissero i fatti.

A rinvenire la valigia collocata proprio sul pianerottolo, davanti al portone d’ingresso dell’appartamento, è stata la moglie di Cicero che ha subito lanciato l’allarme e allertato la polizia. Chi ha agito, lo ha fatto indisturbato e sapeva come muoversi all’interno del palazzo dove è facile passare inosservati considerato che “il condominio, così come la zona, sono molto frequentate per via degli uffici, oltreché delle famiglie”, come conferma la segreteria di uno studio che ha sede proprio nello stabile. “Da questo portone – aggiunge – ogni giorno entrano ed escono centinaia di persone”.


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