Ex tabella H e teatri |Pochi fondi, tanti scontenti - Live Sicilia

Ex tabella H e teatri |Pochi fondi, tanti scontenti

Il ddl sulle variazioni di bilancio deve essere discusso lunedì. Solo sei milioni e mezzo per associazioni e onlus. E spariscono gli elenchi del passato

PALERMO – “La tabella H ormai è solo il ricordo di un periodo da dimenticare”, scrive oggi il capogruppo del Megafono all’Ars Giovanni Di Giacinto. Vero, ma la legge regionale che dovrebbe supplire alla dipartita della famigerata tabella, non è ancora legge. L’accordo di massima raggiunto ieri in commissione Bilancio in realtà ha fatto molti scontenti e lunedì l’Aula tornerà a discutere il provvedimento e le decine di emendamenti che ancora restano in piedi.

Il disegno di legge sulle variazioni di bilancio si compone di tre parti. Nella prima si fa riferimento ad associaizoni e onlus che si occupando di inizative meritorie (la platea della ex tabela H) ma non ci sono più elenchi. Per accedere ai finanziamenti si dovrà partecipare a un bando, presentare una documentazione che sarà vagliata da una commissione. Avranno una corsia preferenziale quei soggetti istituiti o disciplinati per legge e anche quelli che si occupando di disabilità e disagio sociale. Ma rispetto ai fasti degli anni scorsi, a disposizione ci sono briciole. In tutto sei milioni e mezzo di euro, pochissima roba anche in confronto al già magro stanziamento di 24 milioni previsto in finanziaria e impugnato dal commissario dello Stato. Una soluzione che non ha accontentato il mondo della disabilità, ieri rappresentato a Palazzo dei Normanni da un gruppo di non vedenti e non udenti che dopo attese e conciliaboli con i deputati hanno anche inscenato una protesta. Anche fra i deputati ci sono perplessità, come quelle espresse oggi in un comunicato dal capogruppo dei Dempcratici riformisti Beppe Picciolo. Il presidente della Regione Rosario Crocetta, parlando con alcuni deputati nei corridoi del Palazzo ha detto che a settembre si vedrà come rimpinguare queste somme con una variazione di bilancio.

Altri due milioni andranno ai teatri siciliani. Gli stanziamenti per i teatri sono suddivisi così: 200 mila euro per lo Stabile di Catania, 300 mila per il Massimo Bellini di Catania, 200 mila per il Teatro di Messina, 300 mila per il Biondo di Palermo, 200 mila per l’Inda, 300 mila per la Foss, 300 mila per il Teatro Massimo. Stanziati anche 200 mila euro per il finanziamento dei teatri comunali non titolari di contributi regionali nonché per il finanziamento di attività di start up.

Infine, il ddl prevede lo spostamento, da un fondo rimasto fin qui inutilizzato, di 5 milioni per rimpinguare le casse sofferenti delle Province siciliane. Questo il testo che approderà a mezzogiorno di lunedì in Aula per la inconsueta seduta di quasi ferragosto di Sala d’Ercole. I malcontenti non mancano, ma la coperta delle risorse è così corta che sarà difficile vedere clamorosi colpi di scena sul tema.


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