Femmine e maschi (cidio) - Live Sicilia

Femmine e maschi (cidio)

Stava diventando un Far West, questa Italia, paese in cui gli omicidi sono considerati giuridicamente diversi a seconda di chi sia la vittima.

Quindi adesso in Italia il femminicidio è illegale. Mi raccomando, state attenti che mo’ siete perseguibili per legge se uccidete una femmina. Ci voleva proprio una norma che finalmente spedisse di filato in galera chi le uccide, le femmine. Adesso sì che mi sento, da femmina, molto più sicura. Mica come prima, che i killer potevano andarsene in giro indisturbati a sparare o accoltellare le femmine senza rischiare nessuna pena o che il marito violento dovevamo tenercelo in casa e preparargli pure lo spezzatino, altrimenti oltre all’occhio nero dovevamo sorbirci anche la paternale del poliziotto all’antica e pro matrimonio.

Le nuove norme prevedono infatti non solo che è possibile denunciare l’aggressione ma anche che, attenzione, la polizia, dietro richiesta della femmina, ovviamente, può buttare fuori da sotto il tetto coniugale il picchiatore. In effetti hanno fatto bene, è un’idea geniale definire il femminicidio emergenza nazionale. Stava diventando un Far West, questa Italia, paese in cui gli omicidi sono considerati giuridicamente diversi a seconda di chi sia la vittima.

Altro che parità tra i sessi, uccidere una femmina è ormai cosa ben diversa, un vero e proprio reato. Ricapitoliamo quindi: le cose degli altri non vanno rubate, gli omosessuali non vanno offesi, le femmine non vanno uccise. Sarà difficile certo, quest’ultima è una consistente novità, ma cercheremo tutti di tenerla bene a mente. Anche se c’è un interrogativo che mi assilla, la femmina in questione è la femmina umana o hanno usato la parola ‘femmina’ per estendere il concetto alle femmine di qualunque specie? Nell’incertezza forse è meglio che stasera, se appiccico una zanzara al muro, mi accerti prima che sia una zanzara maschio.

Comunque, facendo lo sforzo di parlare di cose serie, per una volta, e analizzando il decreto, ci sono delle falle di struttura che fanno pensare ad stesura quantomeno sbrigativa, per non dire inutile, maschilista e aggravante di una situazione religioso-culturale come quella italiana in cui la famiglia è considerata cosa sacra. Prima fra tutte è l’irrevocabilità della querela, l’irrevocabilità della querela non fa altro che dissuadere dal querelare. Sbagliato per quanto sia un qualcosa, l’aut aut non aiuta. Le donne continuano ad essere considerate diverse dagli uomini. Le donne continuano ad essere chiamate ‘femmine’ dai ‘maschi’. Il presupposto è che l’uomo non possa essere vittima di stalking, di violenza psicologica o fisica.

Non tutti i cittadini sono pronti ad una novità simile. A volte possono essere sporte denunce prive di reali fondamenti e in quel caso, l’innocente querelato non avrebbe alcuna tutela. Non si fa cenno alla prevenzione o all’educazione alla non violenza. Parlare di punizione per il colpevole e non di aiuto per la vittima non è altro che nascondersi dietro il dito. Molte persone pensano che questa legge sia fumo negli occhi, un cavallo di Troia: sono inseriti all’interno del decreto nuove norme relative a sanzioni e pene per Ultras e No Tav. Cosa c’entra? È, dopotutto, il Decreto Sicurezza. Il mio word continua incredulo a segnarmi in rosso la parola femminicidio. Sì, esiste.

Ultimo, ma più importante, punto: nel Codice Penale non si fa riferimento al maschicidio, questo significa che ho ancora tempo per risolvere quelle due cosine che c’ho in sospeso?

 


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