Piccolo dizionario di Mondello - Live Sicilia

Piccolo dizionario di Mondello

Le parole dell'estate. Le parole sulla spiaggia di Mondello. Noi le abbiamo catalogate.

Mondello, località palermitana e balneare per eccellenza, è un’esperienza ai confini della realtà. Che abbiamo provato a condensare in un piccolo dizionario, una guida galattica per i bagnanti di Ferragosto. Eccola.

A- come Arancine, of course. Dopo il bagno tonificano. Il medico ne consiglia almeno due. Ultime scoperte? Coast to coast, oppure il bar Albatro. Buonissime anche da Bristol.

B- come Bagnini. Ce ne sono di anzianotti e attempati che erano già bagnini con la prima sindacatura Orlando. Sono gagliardi, ma un po’ invecchiati e si vede. Non solo loro per la verità.

C- come Colore. L’acqua di Mondello in certe giornate è verde scaglia di drago con bollicine gialle che fanno ‘plop’. Dicono: sono le alghe. Perciò, se all’uscita dal bagno vi manca un braccio, non è il caso di preoccuparsi.

D- come Dribbling. I ragazzini di Mondello sono bravissimi col pallone. Dribblano indistintamente bici, bagnanti, anziani e pali della luce, con entrambi i piedi. E sono già tutti molto meglio di Pisano.

E- come Espiazione. C’è gente che, sulla spiaggia, sotto la canicola, mangia pezzi di rosticceria incandescente per farsi il bagno quattro ore dopo. I peccati da espiare devono essere grossi.

F- come Fulippoooooo!!!! Grido moicano reiterato dal cortiletto a destra. Gli storici hanno abbandonato la vecchia teoria secondo cui Fulippo (Filippo, probabilmente) sarebbe un bimbo vocato al crimine e sfuggito alla custodia cautelare di papà e mamma. Ora si pensa che sia un urlo della comunità, per tirarsi su il morale quando la pasta al forno è indigesta.

G- come Gommoni. Sfrecciano in alto mare con insolente protervia. Ma perché quelli del cortiletto a sinistra stanno montando un cannone?

H-  come Ho caduto, nella variante: mamma ho caduto. I ragazzini di Mondello anno problemi con le hausiliarie e con l’hacca.

I- come Iiiiiiiii! Esclamazione di terrore all’apparizione di una sonnacchiosa medusa. Si prendono le contromisure e la battigia si svuota, manco fosse uno squalo. O il Sinnacollanno in costume ascellare.

L- come Lancio dell’arancina. Tipo di sport allo studio di un comitato di saggi. L’atleta deve correre dalla Stazione a Valdesi (alle tre di pomeriggio del quindici agosto), poi tuffarsi e procedere a nuoto verso il bar Renato e L’Antico Chiosco. Una volta sbarcato, si tratta di afferrare con i denti un’arancina sparata da una catapulta e ingoiarla intera.

M- come “Mevosa” (vedi iiii), variante: “Fulippo (stavolta è un bambino di sei anni, ottanta chili, con la faccia del Joker), accura che ti punce la mevosa”. Niente paura, è solo la medusa sonnolenta di poco fa. Che continua a farsi i fatti suoi.

N- come Nautilus. Dopo l’avvistamento dello yacht di Briatore si attende con trepidazione il mitico sottomarino del capitano Nemo. Sarà sicuramente un filino più chic.

O- come obesi. La popolazione di Mondello varia di peso corporeo dai trecento chili a salire. Non venite in spiaggia col dietologo.

P- come Pollaaancaaaa!!! Cantante confidenziale dei giorni andati, riscoperto da una schiera di adepti che si trascina sulla sabbia rovente, urlando il suo nome.

Q- come Qavuru, variante: c’è qavuru. La Q rafforza la lamentela mentre i pezzetti di pelle squamata vagano spensierati per la battigia.

R- come Robbeittto!!!! (Roberto). Il fratello cattivo di Fulippo.

S- come XXX. Censura su certi rifiuti organici che capita di incontrare in acqua. Sono le alghe.

T- come Tavolino. E’ l’elemento sociale unificante dei cortili. Sui tavolini (variante vezzeggiativa: tavolinetti) si gioca a carte, si fa a braccio di ferro, si mangia la pasta al forno – proprio sui tavolinetti, senza piatti – e si rigioca a carte, dopo avere ripulito col foulard della nonna, tanto lei che se ne fa, visto che è morta asfissiata dopo sette ore di tintarella?

U- come Uovo. La pasta al forno con l’uovo o senza? Dilemma teologico che ha provocato scismi, divisioni familiari e reciproche testate nelle gengive con rincorse di quindici metri.

V- come Vaffa. Si profferisce nei confronti dei gommoni quando sgrillano troppo vicini, per il compare di bagno che non rispetta la distanza regolamentare della pipì e per i ragazzini che giocano a pallone e nemmeno si scusano, al massimo dicono: non lo fatto apposta (ha questha hacca!). Grillo deve essere passato da qui per ispirarsi.

Z- come Zzzzz- E’ tempo di dormire e prendere la tintarella accanto alla nonna ormai mummificata. È Ferragosto. Un altro dizionario, se proprio volete, inventatelo voi.


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