Polemica sulla clinica privata | dopo la morte di un neonato - Live Sicilia

Polemica sulla clinica privata | dopo la morte di un neonato

Il bimbo, nato prematuro, è morto per le complicanze della sua situazione generale. Ma il medico che è intervenuto ha ritenuto di denunciare con una lettera le "carenze della struttura". La risposta della clinica Triolo-Zancla.

 

PALERMO – Un neonato muore a poche ore dalla nascita ed è polemica su alcune presunte carenze nella clinica privata Triolo Zancla. Il bimbo, è opportuno precisarlo, è deceduto per complicazioni dovute alla nascita prematura, ma l’attenzione si è spostata sulle fasi di trasporto dalla casa di cure al Policlinico.

Ad assisterlo nelle fasi di trasferimento c’era un neonatologo dell’ospedale Villa Sofia-Cervello allertato per il servizio di trasporto d’emergenza. Che ha preso carta e penna per denunciare ai suoi vertici sanitari le carenze da lui riscontrate all’interno della casa di cura. A cominciare dalle dimensione degli ascensori della clinica troppo piccoli, a suo dire, per accogliere la culla. Una vicenda “di estrema gravità”, tuona la Cgil medici che attraverso il suo segretario regionale, Renato Costa, invita l’assessorato regionale alla Salute “a vigilare sull’adeguatezza delle strutture sanitarie, pubbliche e private, al fine di mettere in sicurezza pazienti e operatori”.

”Sappiamo che in situazioni di emergenza siamo costretti (per esempio in ambulanza) ad operare in condizioni di grandissima difficoltà – spiega Costa -, ma ritengo che non sia ammissibile che ciò avvenga all’interno di strutture sanitarie ‘convenzionate’ e non accettabile una struttura dove le dimensioni dell’ascensore non consentono l’ingresso di una barella”.

Una denuncia rispedita al mittente, e con veemenza, dal primario della casa di cura sotto, Luigi Triolo, che non accetta quelle che definisce “le illazioni” del neonatologo. “Non mi avrebbero dato l’accreditamento se l’ascensore o qualsiasi altra struttura presente all’interno dei reparti non fosse stata perfettamente a norma – contrattacca Triolo -. Si tratta di sporca strumentalizzazione per creare problemi e distruggere agli occhi dell’opinione pubblica le strutture private che invece apportano un servizio notevole alla collettività”. Ed ancora: “I fatti dimostrano che è presente un ascensore dedicato alla mobilitazione dei pazienti e una lettiga addetta al trasferimento delle barelle. Siamo una struttura convenzionata che ad oggi ha una media di 570 nati con il 21% dei parti cesarei”.

La lettera di denuncia


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