Sanità: il giorno del test | "Ecco come sono" - Live Sicilia

Sanità: il giorno del test | “Ecco come sono”

Il padiglione dei test

Il test, da quello che filtra dai racconti dei primi "testati" non avrebbe nulla a che vedere con le materie sanitarie. Vengono proposti dieci testi, al termine di ciascuno dei quali, tre domande. Risposta multipla "vero", "falso", "non deducibile".

CALTANISSETTA- “Vogliono capire se siamo capaci di intendere e volere”. Qualcuno sceglie la strada dell’ironia. Il sorriso amaro. Di loro, solo sessanta saranno ammessi al secondo turno. Ai colloqui. “Loro” sono gli “adeguati”. In tutto, 458 aspiranti manager, divisi nei turni di oggi e domani. “In famiglia mi sfottono, ormai mi chiamano solo ‘adeguato'” scherza un candidato, sgusciando tra i viali del Cefpas. Caltanissetta è un po’ grigia. L’afa riempie gli spazi tra i padiglioni. Il primo turno di test era previsto per le dieci. Padiglione otto. Il successivo alle 11,30 e così si andrà avanti fino a domani.

Capaci di intendere e di volere. Già, il test, da quello che filtra dai racconti dei primi “testati” non avrebbe nulla a che vedere con le materie sanitarie. Vengono proposti dieci testi, al termine di ciascuno dei quali, tre domande. Risposta multipla “vero”, “falso”, “non deducibile”. Queste le opzioni a disposizione. Tempo a disposizione: venti minuti. Si va via agili, quindi. Fa capolino nelle prime ore della giornata anche Silvio Cuffaro, il fratello dell’ex governatore indicato dal nuovo governo come il “passato da dimenticare, da cancellare”. A cominciare da oggi. Da una procedura che altri aspiranti manager non fanno fatica a definire “un guazzabuglio incomprensibile”.

Oggi, del resto, come detto è il turno degli “adeguati”. Di coloro i quali, cioè, il passaggio al turno successivo, quello dei colloqui orali, dovranno conquistarselo col test di oggi. Ma i volti sono molto sereni, in giro per i viali del Cefpas, inclini al sorriso. La convinzione assai diffusa è che quello di oggi sia la prima scena di un film dal finale scontato. “Apprezziamo – racconta qualcun altro – la voglia di dare un segnale di trasparenza. Ma, considerato che alla fine sarà sempre il governo a scegliere, forse sarebbe stato il caso che fosse la politica stessa a prendersi la responsabilità delle scelte, attingendo dall’elenco dei 600 idonei”.

Anche perché, quel doppio binario risulta indigesto a tanti. “Conosco alcuni – spiega un altro degli ‘adeguati’ – presente nell’elenco degli ammessi all’orale. E so per certo che possiede titoli di gran lunga inferiori ai miei. Ma pazienza, sono qui, e ormai proverò il test”. Un test su cui ha campeggiato, fino alle prime ore di questo martedì afoso, un enorme punto interrogativo. “Non abbiamo ricevuto nessuna notizia – insiste un aspirante manager pochi minuti prima della ‘chiama’ – sulla natura di questa prova. Non sappiamo quali saranno le materie del quiz, cosa ci chiederanno”. È bastato attendere qualche minuto, e l’uscita dell’aula dei primi candidati. Tre domande su un testo in italiano. “Vogliono appurare la nostra capacità organizzativa” dice uno. “Vogliono solo capire se siamo capaci di intendere e volere” chiosa un altro. E se ne va.


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