"Degrado al mercato di Ballarò"| I vigili: intensificheremo i blitz - Live Sicilia

“Degrado al mercato di Ballarò”| I vigili: intensificheremo i blitz

Una lettrice segnala alla redazione il degrado in cui versa la zona in cui ricade lo storico mercato all'Albergheria: "Troppi stranieri irregolari si sono appropriati del territorio vivendo di attività lecite e illecite". Il comandante dei vigili urbani: "Intensificheremo i controlli".

I lettori segnalano
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PALERMO – “Il centro storico non è più dei palermitani. Percorrendo il mercato di Ballarò soprattutto la sera mi sembra di essere nel Bronx: ogni saracinesca è diventata un’attività più o meno lecita in mano agli extracomunitari”. Questo il pensiero di Ivana, una lettrice che ha scritto alla redazione di Livesicilia per esprimere il proprio rammarico per la situazione in cui versa lo storico mercato che si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant’Agata. Ivana in seguito all’iniziativa “Se questo è un salotto” lanciata da Livesicilia ha deciso di denunciare una situazione che “si protrae da troppo tempo nell’indifferenza generale senza che nessuno faccia nulla in merito”. “Mi piange il cuore – continua -, non riesco a sopportare l’idea che il mio amato centro storico che è stato culla del regno delle due Sicilie, degli Arabi, dei Normanni sia adesso preda di extracomunitari, spesso irregolari”.

Intanto i vigili da via Dogali fanno sapere che, nell’ambito delle operazioni di controllo sugli abusivi in città, nei prossimi giorni ogni area sarà passata al setaccio. “Ci saranno controlli continui – assicura Vincenzo Messina, comandante della polizia municipale -. Nel caso del mercato di Ballarò ci sono tanti fattori da tenere in considerazione. Bisogna verificare se queste persone sono munite di permesso di soggiorno. Le operazioni richiedono tempo e programmazione”. Un monito ai palermitani, infine, quello lanciato da Messina: “Bisogna cambiare atteggiamento da parte del cittadino non mi stancherò mai di dirlo – conclude -. Sono loro i primi ad incentivare queste forme di commercio se si fermano e, spesso a volentieri, comprano anche. Non comprate se non sapete da dove proviene la merce”.


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