Lo sconforto dei prof precari | per la statalizzazione del liceo - Live Sicilia

Lo sconforto dei prof precari | per la statalizzazione del liceo

A perdere il posto saranno un centinaio di professori "distaccati". La vicepreside Maria Rosa Ferraù: "Oggi è una giornata molto triste, sono vicina ai colleghi precari".

Al Linguistico Ninni Cassarà di Palermo
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PALERMO – “Oggi per me è una giornata molto difficile. Il mio pensiero va ai miei colleghi, nella speranza che trovino un lavoro e che possano dare un futuro ai propri figli”. Queste le parole della docente Maria Rosa Ferraù, vicepreside del liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo, dopo l’atto di formalizzazione per la statalizzazione dell’istituto, annunciato ieri dal segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso e dal governatore Rosario Crocetta.

A perdere il posto di lavoro saranno un centinaio di docenti precari tra la sede centrale di via don Orione, la succursale di via Fattori 86 e le altre tre sedi distaccate di Alimena (prossima alla riapertura), Cefalù e Terrasini. Si tratta di insegnanti che fanno parte integrante della scuola perchè lavorano qui anche da dieci anni. Di fatto è come se fossero di ruolo – dice la professoressa Ferraù -. Auguro loro di non farsi schiacciare dagli eventi”. Stamattina al liceo linguistico Cassarà si respirava aria di sconforto e incredulità tra i docenti precari che con la statalizzazione dell’istituto (che finora ha fatto capo alla Provincia), non avranno più un posto di lavoro: “Ci sentiamo disorientati soprattutto perchè non sappiamo i termini di tale condizione. Noi precari siamo nelle graduatorie dello Stato ma chiaramente occupiamo una posizione differente – dice Antonietta Troina, docente di lettere -“.

Valentina Amico, è docente di lingua tedesca e rappresentante dei docenti precari: “Siamo entrati nelle graduatorie interne a questo istituto tramite bandi di concorsi pubblici che prevedevano un aggiornamento delle graduatorie così come nelle scuole statali. Con la statalizzazione del liceo Cassarà – aggiunge – noi rimaniamo improvvisamente tagliati fuori da tutte le graduatorie di Palermo e della Sicilia per un pasticcio del governo. Sono stati lesi i diritti dei lavoratori”.


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