Intimidazione alla ditta dei rifiuti | Incendiati due autocompattatori - Live Sicilia

Intimidazione alla ditta dei rifiuti | Incendiati due autocompattatori

Dati alle fiamme due mezzi pesanti adibiti alla raccolta rifiuti che si trovavano all'interno del parcheggio privato utilizzato dalla ditta che gestisce il servizio di nettezza urbana. Il sindaco: "Episodio indegno". (Nella foto di Video Star, alcuni momenti delle fasi di spegnimento dei Vigili del Fuoco)

SANTA MARIA DI LICODIA
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L'intervento dei Vigili del Fuoco di Adrano

L'intervento dei Vigili del Fuoco di Adrano

SANTA MARIA DI LICODIA. Un atto intimidatorio a tutti gli effetti. Un’azione dolosa della quale i carabinieri della Compagnia di Paternò tentano, in queste ore, di definirne i contorni e comprenderne il movente.

I FATTI. La cronaca della scorsa notte parla di due autocompattatori devastati dalle fiamme appiccate da mano, per l’appunto, dolosa. Attorno all’una, nel pieno dell’oscurità, la segnalazione di un violento incendio ha allertato i Vigili del Fuoco di Adrano: una corsa repentina verso Santa Maria di Licodia. In via Gino Bartali, a ridosso della Circonvallazione ed all’interno del fondo che ospita i mezzi della spazzatura della ditta (la G. V. Ecology insediatasi da nemmeno un mese e mezzo) le lingue di fuoco avevano già distrutto un autocompattatore ed aggredito un secondo mezzo per la raccolta dei rifiuti. Va detto che la prontezza di uno dei pompieri adraniti ha evitato danni peggiori: accortosi della gravità della situazione è infatti riuscito a spostare il secondo camion che, alla fine, è rimasto distrutto solo sulla parte posteriore. Un’autobotte da Catania è stata, poi, da supporto alle operazioni di spegnimento.

LE INDAGINI. Sul posto, si sono recati i militari della Compagnia paternese. Tocca a loro fare piena luce sull’accaduto sulla scorta, magari anche di quelle immagini registrate da una telecamera a circuito chiuso che si trova piazzata all’interno del parcheggio. Quello che appare essere certo è la matrice dell’incendio: quasi nessun dubbio che si sia trattato di un atto di intimidazione a tutti gli effetti. Ed anche se sul luogo incriminato non stati rinvenuti contenitori con all’interno del liquido infiammabile, il forte odore di combustibile che si respirava nell’aria circostante lascia poco spazio all’interpretazione.

LE REAZIONI. Il sindaco di Santa Maria di Licodia, Totò Mastroianni, ha ascoltato i responsabili della G. V. Ecology per comprendere cosa e chi abbia potuto agire in questa maniera così brutale. Ma sostanzialmente, almeno al momento, non si viene a capo del possibile movente. “Di certo, quello che è successo è alquanto strano – spiega il primo cittadino licodiese -: a Licodia un fatto del genere non era mai accaduto. Non abbiamo sospetti su chi possa essere stato e non riesco nemmeno a percepire il motivo per il quale sia stata perpretata una cosa del genere. E’ tutto troppo, molto, strano. Un fatto indegno”. Intanto, la caccia mirata ad individuare i responsabili è ufficialmente scattata.


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