Crocetta: "Lo Ial spieghi | dove sono finiti i soldi" - Live Sicilia

Crocetta: “Lo Ial spieghi | dove sono finiti i soldi”

Il governatore insiste: "L'ente deve dire con chiarezza cosa ne ha fatto di quei fondi destinati ai dipendenti. Non basta, in questo caso, invocare il diritto dei lavoratori e la tutela del posto di lavoro, non incantano più nessuno".

Il presidente della Regione
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PALERMO – “E’ un atto di giustizia avere tolto l’ accreditamento allo Ial, dopo 9 mesi di estenuanti manifestazioni, scioperi, mancate risposte alle richieste e mancate giustificazioni”. Lo dichiara il presidente della Regione Rosario Crocetta. “C’e’ un tema – aggiunge-  che non è eludibile, quello relativo alla mancata certificazione di 25 milioni di euro destinati al pagamento dei lavoratori. Dove sono finiti i soldi dei lavoratori? Lo Ial lo deve dire! Deve dire con chiarezza cosa ne ha fatto di quei soldi. Non basta, in questo caso, invocare il diritto dei lavoratori e la tutela del posto di lavoro, non incantano più nessuno”.

Quindi, ecco le rassicurazioni per i dipendenti: “I lavoratori – dice Crocetta – non avranno problemi, lavoreranno col Ciapi di Priolo e con la riforma della formazione che porteremo avanti con la collaborazione dell’Ars, ci sarà una soluzione per tutti i lavoratori. Un tema questo, che non è piaciuto a tanti, poiché pensano che il sistema in Sicilia debba continuare ad essere come in passato, che ha portato al dissesto del sistema formativo siciliano e non ha pagato i lavoratori. Pochi si arricchiscono e la qualità del sistema di formazione ci fa scendere tra gli ultimi in Europa. Vogliamo una formazione – aggiunge il governatore -che rappresenti il meglio, vogliamo che con serietà si rispettino i diritti dei lavoratori. Non si può continuare a dire ‘che fine faranno’. Loro, i lavoratori, non avranno problemi. E’ da mesi si grida al lupo al lupo, ma nessuno è stato licenziato. Il gioco è chiaro e credo che anche dialogando con le organizzazioni dei lavoratori, – conclude Crocetta – si potrà creare quella riforma della formazione non più rinviabile e necessaria per il futuro della Sicilia”.


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