Formazione, allarme precari - Live Sicilia

Formazione, allarme precari

Il sindacalista Claudio Barone

Sindacati allo stesso tavolo con il governo per un incontro sulla formazione. Sì alla pulizia - dicono -, ma senza penalizzare i lavoratori.

PALERMO- Nuovi precari. I sindacati tagliano corto. E prima dell’ingresso negli uffici dell’assessorato alla Formazione, dove li attendono l’assessore Nelli Scilabra e il dirigente generale Anna Rosa Corsello manifestano i loro dubbi e le loro preoccupazioni. Partendo però dal l’unico dato che pare assai probabile: l’orientamento del governo regionale, cioè la decisione di trasferire i dipendenti dello Ial e di altri enti di formazione al Ciapi di Priolo consisterà nella trasformazione di contratti a tempo indeterminato in contratti a termine. Che vadano in parallelo con i corsi del Piano giovani.

“Siamo qui – spiega il segretario generale della Uil Claudio Barone – per capire davvero che intenzioni abbia il governo. Al momento non sono chiarissime. Dovremo comprendere se la strada scelta sia effettivamente percorribile e dovremo scongiurare il rischio che lo stesso meccanismo possa finire per coinvolgere altri enti, in condizioni del tutto simili a quelle dello Ial”. “Non discutiamo – commenta Giusto Scozzaro della Cgil – la decisione relativa alla revoca dell’accreditamento. Se c’è da fare pulizia nel settore, noi siamo in prima fila. Ma siamo molti preoccupati dalla natura del rapporto lavorativo che dovrebbe riguardare questi dipendenti. E che dovrebbero tra mutarsi da tempo indeterminato a forme più o meno flessibili, che il governo adesso ci illustrerà. Una cosa però ci appare chiara: il personale passerà da una condizione stabile a una condizione precaria. E nutriamo molti dubbi anche sull’effettiva possibilità, per il Ciapi di Priolo di operare in house con i fondi relativi a un bando”.

“La notizia apparsa ieri sulle testate giornalistiche on-line siciliane e oggi sulla stampa quotidiana, – ha detto il segretario generale della Cisl scuola Vito Cudia – relativamente alla revoca dell’accreditamento dello Ial Sicilia, conferma ancora una volta le preoccupazioni avanzate dalla nostra organizzazione sull’assenza di una visione politico-organizzativa del settore della formazione professionale. Senza entrare nel merito del provvedimento adottato, chiediamo al presidente della Regione un impegno formale per tutelare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato del personale. Riteniamo – ha concluso – che l’ente abbia il dovere di fare chiarezza, non solo attraverso le vie giudiziaria, sugli addebiti mossi dall’amministrazione regionale”.


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