La rapina al Burger King scuote lo Zen - Live Sicilia

La rapina al Burger King scuote lo Zen

"Non ci sentiamo al sicuro", dice chi lavora al centro commerciale Conca d'Oro, in via Lanza di Scalea. Dopo la rapina a un dipendente del Burger King, paura e preoccupazione si leggono negli occhi dei commercianti e degli impiegati.

PALERMO – “Il centro commerciale in cui lavoriamo si trova in una zona critica, riteniamo che la vigilanza sia poca”. A parlare è uno dei responsabili del Burger King del Conca d’Oro, il fast food finito nel mirino di due rapinatori lunedì mattina, quando l’addetto alla riscossione dell’incasso stava raggiungendo la propria auto portando con sé una valigetta piena di soldi che sarebbero poi stati versati in banca. Non ha avuto il tempo di arrivare alla macchina, perché i due malviventi l’hanno bloccato con violenza e si sono impossessati del denaro, quattordicimila euro in contanti.

Una cifra da capogiro, per impossessarsi della quale i rapinatori hanno messo in atto un modus operandi del tutto nuovo per il megastore di via Lanza di Scalea. Si tratta infatti di un episodio isolato perché “di furtarelli ce ne sono sempre stati, ma rapine del genere mai”, per dirla con le parole del titolare di un bar. I commercianti del centro in via Lanza di Scalea raccontano con poco stupore di giovanissimi che scappano con piccoli oggetti, di donne che provano a darsela a gambe levate superando la cassa dei negozi di elettrodomestici o tentano di rubare all’Auchan, ma un colpo come quello messo a segno all’esterno del fast food non se lo aspettava nessuno.

I rapinatori che hanno atteso nel piazzale il dipendente del Burger King, infatti, sono ben lontani dalle tre donne arrestate qualche mese fa per avere rubato dei capi d’abbigliamento e alcuni prodotti alimentari. Come lo sono, d’altro canto, dalla giovane romena che poco dopo l’inaugurazione del centro si fece trovare con profumi per 350 euro addosso.

Ma le telecamere, in base alla loro collocazione, non avrebbero potuto immortalare i due malviventi, che prima di entrare in azione avrebbero pianificato tutto fino all’ultimo dettaglio, riuscendo a sorprendere la vittima in un punto isolato, lontano dall’occhio del circuito di videosorveglianza. “E lontano anche dalla security – aggiunge la commessa di un negozio d’abbigliamento – perché nel parcheggio i controlli sono affidati soltanto a un’auto degli uomini della vigilanza”.

“In effetti – sottolinea il responsabile del fast food – è difficile sentirsi al sicuro, specialmente quando abbiamo il turno di sera e dobbiamo raggiungere le auto al buio. Il mio collega è stato sorpreso in pieno giorno, ma potrebbe praticamente succedere a chiunque di noi. Non si può sottovalutare il contesto dal quale il centro commerciale è circondato”.

 

Leggi anche: Che succede al Conca d’Oro?

 


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