Senza stipendio da tre mesi | Protesta di 70 operatori sanitari - Live Sicilia

Senza stipendio da tre mesi | Protesta di 70 operatori sanitari

I settanta operatori sanitari, dopo mesi di cassa integrazione, sono senza stipendi da tre mesi. “Anche i degenti sono con noi, continuiamo ad assisterli, non possiamo certo abbandonarli”, dicono gli infermieri che continuano a lavorare pur non essendo retribuiti da giugno.

Alla Clinica Stagno di Palermo
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PALERMO – Protesta al Cta della clinica Stagno in via San Lorenzo 316, dove i 70 operatori sanitari hanno manifestato all’interno dei viali della struttura pubblica continuando a fornire assistenza agli ospiti disabili della comunità terapeutica. “Siamo disperati”, c’è scritto nei manifesti esposti nel giardino. Un’azione singolare di protesta decisa per “alzare la voce”: i 70 operatori dopo mesi di cassa integrazione adesso sono senza stipendi da tre mesi. “Anche i degenti sono con noi, continuiamo ad assisterli, non possiamo certo abbandonarli”, dicono gli operatori che continuano a lavorare non pagati da giugno.

Lo stato di incertezza è iniziato un anno fa quando i proprietari hanno deciso di chiudere il ramo d’azienda della lungodegenza, con 46 posti adibiti per la riabilitazione di pazienti operati o per malati acuti. Un servizio entrato in funzione nel 2010 (il 5 giugno 2010 la data di emissione sulla Gazzetta ufficiale) e durato appena due anni. Dal novembre 2011 gli infermieri sono stati messi in mobilità. Gli operatori sono stati informati che si stava parlando di una cessione in corso del ramo d’azienda a due strutture palermitane convenzionate e a una di Ragusa. “Ma non c’è alcuna certezza sul passaggio del personale infermieristico, che non sappiamo che fine farà”. Di fatto la lungodegenza ha funzionato al di sotto delle sue possibilità, con una media di 25 ricoverati. “Si è registrato un fallimento: nessuno mandava qui i pazienti. La struttura c’era ma non è stata usata – dicono gli operatori – Siamo in condizioni economiche disperate. Lavoriamo in condizioni pessime. Non è corretto abbandonare questa bellissima struttura non solo per noi che rappresentiamo la sanità ma per l’utenza messa alla porta, privata di un servizio utilissimo”.

La Fp Cgil, che assieme agli altri sindacati da tempo ha proclamato lo stato di agitazione, chiede adesso che l’assessorato alla Sanità intervenga. “Chiediamo di conoscere i progetti dell’assessorato, responsabile del centro: non si può lasciare una struttura  come questa  in queste condizioni – dichiara il segretario della Fp Cgil, Filippo Romeo –. Chiediamo di sapere se è vero che la convenzione è stata bloccata, motivo per il quale il proprietario sostiene di non poter emettere i mandati di pagamento. E dopo un anno di buio e di ambiguità chiediamo la verità sulla cessione in corso”.


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