Pietro Agen: "Fatto gravissimo" - Live Sicilia

Pietro Agen: “Fatto gravissimo”

Il presidente di Confcommercio Sicilia commenta: "Sorpreso dalla conferenza stampa".

CATANIA – “Si tratta di un fatto gravissimo,  frutto di un’abitudine tutta italiana, sono però sorpreso dal fatto che sia stata organizzata una conferenza stampa”. Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia commenta l’operazione delle Fiamme Gialle che ha portato al sequestro di tre milioni di euro di beni a due aziende di trasporto, tra cui la Sud Trasporti di Angelo Ercolano. Un nome, questo, che aveva provocato nel 2012 uno scontro aperto tra Lo Bello e l’ex presidente della Camera di Commercio di Catania. 

Una polemica riaccesa oggi da una nota di Confindustria in merito al caso della scelta anti pizzo del presidente degli industriali di Trapani. “Agen – scrivono – piuttosto che cercare argomenti per delegittimare chi denuncia, guardi all’interno della sua associazione. E se trovasse tra i suoi iscritti o i dirigenti un rappresentante di una famiglia notoriamente mafiosa, come gli Ercolano di Catania, farebbe bene a liberarsene. “E’ necessario – chiarisce Agen- che le accuse degli inquirenti siano prima accertate. Ma voglio ricordare – rimarca il n. 1 di Confcommercio Sicilia – che per me si è colpevoli solo con una condanna definitiva”.

“La Guardia di Finanza – continua Agen –  è giusto che lavori in maniera incisiva e decisa su questo tipo di reato e il sequestro dei beni è un atto dovuto di autotutela anche perchè dagli elementi investigativi raccolti (almeno da quello che ho appreso dalle informazioni di stampa) sembra ci siano dei gravi indizi di colpevolezza in merito alle fatturazioni false.

“Sono sincero – dichiara a LiveSiciliaCatania Agen – non mi aspettavo che succedesse proprio a questa realtà imprenditoriale, anche perchè per ovvi motivi si tratta di un’azienda che è sotto la lente di osservazione della giustizia, quindi se fosse accertata la loro colpevolezza sarebbero doppiamente colpevoli ma avrebbero dimostrato anche di tenere un atteggiamento stupido”.

“Sono sorpreso – commenta – dal fatto che sia stata organizzata una conferenza stampa per un reato di evasione fiscale. Non perchè il reato non sia grave ma perchè, almeno a mia memoria, non me ne ricordo per altre aziende. Penso che se si fosse anche chiamata Parmalat non ce ne sarebbe stata una”.

“L’evasione fiscale, purtroppo, è una brutta abitudine tutta italiana che è stata per molti anni sottovalutata. Le prove di instaurare un controllo con la Svizzera per controllare la grossa mole di denaro “nero”  che arriva dall’Italia la dicono lunga su quanto sia radicato questo reato nel tessuto imprenditoriale italiano. Io mi vanto di pagare le tasse fino all’ultimo centesimo e mi incavolo quando gente più ricca paga meno tasse di me. Tornando a questo caso – conclude il presidente di Confcommercio Sicilia – aspettiamo che sia accertata la verità”.


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