Bonaccorsi: "Giusto dare risalto |mediatico all'operazione" - Live Sicilia

Bonaccorsi: “Giusto dare risalto |mediatico all’operazione”

Il presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi Di Reburdone commenta quanto dichiarato dal numero 1 di Confcommercio Sicilia sul sequestro preventivo delle Fiamme Gialle alla Sud Trasporti.

Confindustria
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CATANIA – Sono di questi ultimi giorni tre notizie che si intrecciano e che, nelle diverse valutazioni che ne discendono, consacrano le profonde differenze che dividono la rappresentanza degli imprenditori.

La prima. L’azione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di beni per oltre tre milioni di euro a società la cui legale rappresentanza è in capo a membri della famiglia Ercolano di Catania. Riteniamo che tutti dovremmo plaudire non solo all’azione di polizia tributaria ed economica condotta, ma dovremmo altresì apprezzare che a tale operazione sia stato dato il giusto risalto con la convocazione di una conferenza stampa. Diffondere il più possibile un’ informazione di questo tipo, infatti, agisce anche da deterrente e da monito, sancendo definitivamente che non esistono intoccabili con le carte solo formalmente in regola. Minimizzare l’evasione fiscale è un segnale pericolosissimo che si dà agli imprenditori. Le associazioni di categoria dovrebbero allontanare, proprio a tutela degli imprenditori onesti e della libertà delle imprese, chi viene toccato da tali provvedimenti. L’evasione fiscale e quella contributiva sono gli elementi base della concorrenza sleale che, soprattutto per chi opera nel settore dei servizi, determina il consolidarsi di posizioni egemoni, a volte corroborate da altri fattori, forse non illeciti, ma certamente “suggestivi”.

La seconda. La vicenda del Presidente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno, cui rinnoviamo la nostra solidarietà e il sincero apprezzamento per la scelta operata, contro cui una parte della Confcommercio, la stessa che invoca il garantismo per Ercolano, si avventa con dichiarazioni imbarazzanti per quella stessa Associazione, e che ha determinato fermi distinguo da parte di altrettanto autorevoli esponenti della stessa Confcommercio. A questo punto sorge il dubbio che il tema della legalità per alcuni sia un nervo scoperto. La terza riguarda la visione che si ha dell’azione da condurre a contrasto della criminalità organizzata. In questo senso, sottoscriviamo e facciamo nostra la nota di Confindustria Sicilia, Confindustria Palermo, Addiopizzo, Liberofuturo e Fai, che stigmatizza il tentativo di delegittimare chi denuncia gli estorsori. Chi ha già provato sulla propria pelle gli attacchi della criminalità e si ribella, non solo merita tutto il sostegno possibile, ma dimostra di avere proprio quegli “attributi” di cui inopportunamente parla il presidente regionale e vicepresidente nazionale di Confcommercio. Speriamo che tale sgradevole e mortificante vicenda serva finalmente a far sì che le persone serie e perbene possano riconoscersi e intraprendere un percorso condiviso per la crescita sociale ed economica del nostro territorio, nel rispetto più intransigente della legalità.

 


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