Il fenomeno Salvo Castagna| "Chi sono? Un manager che ama la musica" - Live Sicilia

Il fenomeno Salvo Castagna| “Chi sono? Un manager che ama la musica”

Il cantante Salvo Castagna

Intervista allo sconosciuto cantante più famoso d'Italia. È diventato una celebrità prima ancora che uscisse il suo disco. I social network si sono scatenati e i media parlano tutti di lui. Potenza della tv e di uno spot pagato a peso d'oro.

Un caso mediatico
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5 min di lettura

PALERMO – È diventato una celebrità prima ancora che uscisse il suo disco. I social network si sono scatenati. I media parlano di lui, dello sconosciuto cantante più famoso d’Italia.

Potenza della tv. Tutto merito di uno spot, sapientemente e costosamente piazzato su Rai Uno durante l’intervallo della partita della Nazionale di Calcio per lanciare il singolo “Due bandiere al vento”. Appena venti secondi tratti dal videoclip girato assieme ad Anna Falchi.

Ladies and gentleman, ecco a voi Salvo Castagna. Se il buongiorno si vede dal mattino, chissà come sarà il resto della giornata.

Ad onore del vero, Castagna non ce ne voglia perché avrà tempo e modo di rifarsi, più che discutere della sua canzone, tutti si chiedono: chi è Salvo Castagna? E se a porsi l’interrogativo con un tweet ci si mette pure Rosario Fiorello il fenomeno Castagna è, invitabilmente, servito. Per la verità ai siciliani il suo palermitanissimo cognome non dovrebbe suonare proprio nuovo. Nel 2009, infatti, da una idea del trentaseienne ingegnere è nata Italiacom, compagnia telefonica made in Sicily. Negli ultimi mesi è partita una massiccia e originale campagna pubblicitaria per concorrere con i colossi della telefonia.

Affari, solo affari, piani economici e investimenti. Ma vuoi mettere la potenza dell’Auditel di mamma Rai e il fascinoso mondo dello spettacolo? Anche perché Salvo Castagna ha le idee chiare. Con lo spot sulla Rai non si è solo presentato al grandissimo pubblico, ma ha pure scelto come vivrà nei prossimi anni. Di musica, naturalmente. E la conferma arriva al termine di una chiacchierata telefonica che comincia con un “salve sono… (presentazioni di rito), mi piacerebbe fare due chiacchiere con lei. La star del momento. Se si trova a Palermo…
“Se non ti dispiace possiamo parlare ora (cioè al telefono). Sono a Palermo ma ho mille cose da preparare, la prossima settimana parto. (Entra subito in confidenza e sceglie di proseguire la conversazione con il ‘tu’. Non è invadenza. Più semplicemente, un palermitano che discute con un concittadino di appena qualche anno più grande). Ho un aereo per Roma, martedì devo andare all’Edicola di Fiorello e poi alla ‘Vita in diretta’”.

(Hai capito, penso tra me e me) Per lanciare il suo disco ha fatto le cose in grande. Il prime time su Rai Uno è praticamente il top. Insomma, non ha badato a spese. A proposito, sono scortese se le chiedo quanto le è costato? È una curiosità condivisa da molti nostri lettori.
“Costa parecchio. Oggi con la crisi, però, ci sono buoni sconti”.

Scusi, se è lecito, quanto parecchio?
“Un investimento da 200 mila euro. In totale, però, mica solo per lo spot della partita (lo dice con naturalezza e senza mostrare neppure per un istante di volere glissare sull’argomento)”.

Dal giorno dello spot è uno dei cantanti più conosciuti d’Italia. Solo che, mi perdoni di nuovo, nessuno ancora la conosce. Insomma, chi è Salvo Castagna?
“Ho trentasei anni, sono nato a Palermo e sono un ingegnere. Mi sono laureato al Massachusetts Institute of Technology di Boston (una delle più importanti università al mondo)”.

Ed è anche il proprietario e ideatore di Italiacom.
“Sono l’amministratore delegato. Anzi, ero”.

Perché dice ero?
“L’azienda mi ha chiesto di dimettermi dalla carica. Non posso seguirla come è giusto fare. A giorni sarà nominato il nuovo amministratore. E io voglio fare il cantante. Adesso parte la promozione del disco. Dovrò viaggiare parecchio. E poi la mia passione è sempre stata la musica”.

Da imprenditore a cantante, dalla telefonia a Rai Uno. Ci spiega come ha fatto?
“Abbiamo organizzato una manifestazione di beneficenza ad Agrigento con Italiacom. Lì ho conosciuto Paolo Vallesi, mi ha sentito cantare con la Band Baglioni (è la cover band con cui Castagna suona da anni) e mi ha proposto di fare qualcosa di più carino. Nel giro di pochi giorni abbiamo registrato e inciso il disco. (Qui viene fuori il pragmatismo degli ingegneri) Abbiamo colto l’attimo, non ho più vent’anni ma 36 e non ho una lunga carriera discografica davanti. Ho preferito investire nella musica tutto ciò che ho messo da parte facendo l’amministratore delegato di Italiacom”.

Si aspettava che esplodesse tutta questa curiosità attorno a lei?
“Certo, sapevo che lo spot in Rai sarebbe stato importante. Molto, però, ha fatto Fiorello con il suo tweet spontaneo”.

A proposito di Italiacom. Uno non si sveglia al mattino e dice: “Bene, adesso creo una compagnia telefonica”.
“In Italiacom ho portato le esperienze professionali maturate in Telecom prima e Fastweb poi. La mia crescita è stata graduale. Da tecnico di rete a responsabile delle infrastrutture e delle interconnessioni tra gli operatori. Diciamo che conosco i punti deboli degli operatori. E poi ci sono i nostri prezzi bassi”.

Prezzi bassi, ok. Ma la linea Italiacom funziona? Sa perché glielo chiedo, perché fra i nostri commentatori c’è qualcuno che ancora aspetta l’attivazione. Malelingue già invidiose del suo successo?
“Sinceramente, non ci aspettavamo questa esplosione di Italiacom. Adesso stiamo cominciando a consegnare le attivazione. Abbiamo avuto un ritardo di due mesi. Non per nostra colpa, ma per il boom di richiesta. Pian piano stiamo sistemando tutti. Spediamo 150 modem al giorno”.

Quanti clienti avete convinto a passare con voi?
“Abbiamo fatto diciotto mila contratti nell’ultima campagna, ora ne facciamo 500 al giorno”.

Tutto partendo da Palermo.
“È un motivo di orgoglio”.

Avrà avuto il sostegno della sua famiglia. A proposito ce ne può parlare un po’?
“Una famiglia normale. Mio papà e mia mamma, che non ci sono più, facevano il commerciante e la casalinga. Abitavamo in via Malaspina. Ho un fratello e una sorella. Normale. Poi, ho scelto di andare a Boston. È lì la vera svolta. Mio papà mi pagava la retta e le spese. È un’esperienza formativa eccezionale ma costosa”.

E adesso la musica.
“È la mia grande passione. Ci sto provando grazie all’aiuto di Paolo Vallesi”.

Il disco è uscito il 13 settembre. Come sta andando?
“Su I Tunes mi dicono alla grande”.

 


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