Palermo, stranieri al voto | per la Consulta delle culture - Live Sicilia

Palermo, stranieri al voto | per la Consulta delle culture

Tutti gli aventi diritto, 18.348 cittadini stranieri, riceveranno a casa il certificato elettorale. Saranno eletti 21 membri in rappresentanza di tutte le aree geografiche del mondo. L'assessore alla Partecipazione Giusto Catania: "Uno strumento di democrazia che contribuirà alla costruzione della città interculturale".

Le elezioni il 20 ottobre
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PALERMO – “L’obiettivo della consulta delle culture è di costruire un percorso democratico per dare rappresentanza politica agli immigrati presenti a Palermo, in cui nessuno sarà più straniero”. L’assessore alla Partecipazione, Giusto Catania, sintetizza così il senso delle prossime elezioni per la consulta delle culture, le cui candidature si potranno presentare dalle 12 di venerdì 20 alle 12 di giovedì 26 settembre. Un debutto per quella che Catania definisce la “quarta istituzione della città”, che rappresenta un unicum anche a livello nazionale.

“Le comunità – dice l’assessore – finora avevano rappresentanze sociali, dialoghi con le associazioni, percorsi di coinvolgimento attraverso progetti ma mai una rappresentanza politica. La consulta sarà un interlocutore fondamentale per le istituzioni, tutto quello che si farà a Palermo e che riguarderà gli stranieri, come l’ordinanza sugli ambulanti o la definizione dell’uscita del campo Rom alla Favorita, vedrà il coinvolgimento di questo organismo. Si stabilisce il principio che a Palermo non ci sono stranieri, ovvero persone non rappresentate, che non possono godere dei diritti di cittadinanza in termini sostanziali. Non abbiamo ad oggi amministratori che vengono da altre culture”.

Compito delle elezioni sarà quello di far interagire le comunità con la città ma anche le comunità fra loro, visto che i candidati dovranno cercare voti tra i 18.348 aventi diritto. Un’impresa non facile, se si considera che ci sono alcune comunità che non si lasciano coinvolgere troppo facilmente: “I cinesi non sono abituati a votare – dice Catania – eppure stiamo facendo di tutto per coinvolgergli, il cinese è una delle cinque lingue scelte per la traduzione del nostro depliant. E poi ci sono i rumeni: per il rinnovo del parlamento della Romania, su oltre 4mila aventi diritto a Palermo hanno votato appena in nove, nonostante il nostro seggio aperto tutta la domenica”.

REGOLE PER LE CANDIDATURE
Ogni cittadino straniero, comunitario, extracomunitario o apolide che risiede a Palermo, compiuti i 18 anni e regolarmente soggiornante, può candidarsi utilizzando gli appositi moduli (scaricabili dal sito del comune). Ogni candidatura deve essere sottoscritta da almeno 50 firme di cittadini aventi diritto al voto.

CHI PUO’ VOTARE
Tutti gli aventi diritto, 18.348 cittadini (9.357 femmine e 8.991 maschi), riceveranno a casa, almeno una settimana prima del voto, il certificato elettorale che dovranno presentare al seggio. Qualora il certificato elettorale non dovesse essere recapitato potrà essere ritirato a Piazza Giulio Cesare anche il giorno delle elezioni.

DOVE SI VOTA E QUANDO
Si voterà domenica 20 ottobre dalle ore 8 alle ore 20 presso i seguenti plessi scolastici: I circoscrizione: scuola Valverde (via Valverde,1) scuola Madre Teresa di Calcutta (via Maqueda, 53). II circoscrizione: scuola Amari (via G. F. Ingrassia, 33). III circoscrizione: scuola F. P. Perez (piazza F. P. Perez, 1). IV circoscrizione: scuola Montegrappa (via Gustavo Roccella, 37). V circoscrizione: scuola De Amicis (via Nazario Sauro, 11). VI circoscrizione: scuola Collodi (via Briuccia, 89). VII circoscrizione: scuola S. Domenico Savio (viale della Resurrezione, 1). VIII circoscrizione: scuola Archimede (piazza Castelnuovo, 40), scuola Marconi (via Antonino Di Giorgio, 4). Vengono eletti 21 membri ciascuno in rappresentanza di tutti i cittadini immigrati. Si può votare un candidato anche non appartenente alla propria area geografica di appartenenza. Al fine di garantire la rappresentatività, la ripartizione dei posti a rappresentante in Consulta viene definita per aree geografiche e nazionalità (in proporzione alle presenze sul territorio secondo i dati elaborati dall’ufficio statistica del comune sui residenti al 31/12/2011). Per agevolare la rappresentanza di genere nelle aree geografiche per le quali sono previsti più di un componente, saranno proclamati eletti il primo uomo e la prima donna di diversa nazionalità che hanno avuti più voti.

AREE GEOGRAFICHE E COMPONENTI PER OGNI AREA
Asia Centro Meridionale (7 componenti): Sri Lanka (ex Ceylon); Bangladesh; India; Pakistan; Afghanistan; Bhutan; Nepal; Kazakistan. Asia Orientale e Asia Occidentale (2 componenti): Filippine; Repubblica Popolare Cinese; Giappone; Myanmar (ex Birmania); Vietnam; Thailandia; Indonesia; Repubblica della Corea (Corea del sud); Repubblica Popolare Democratica della Corea (Corea del nord); Malaysia; Singapore. – Repubblica Islamica dell’Iran; Georgia; Giordania; Iraq; Libano; Israele; Siria; Territori dell’Autonomia Palestinese. Africa Settentrionale (3 componenti): Tunisia; Marocco; Sudan; Algeria; Egitto; Libia. Africa Occidentale (2 componenti): Ghana; Costa d’Avorio; Nigeria; Capo Verde; Liberia; Senegal; Togo; Benin (ex Dahomey); Guinea; Burkina Faso; Sierra Leone; Mauritania; Mali; Gambia; Niger; Guinea Bissau. Africa Orientale e Africa Centro Meridionale (1 componente): Mauritius; Eritrea; Etiopia; Somalia; Madagascar; Seychelles; Tanzania; Kenya; Zimbabwe (ex Rhodesia); Zambia; Mozambico; Ruanda – Repubblica Democratica del Congo (ex Sudafrica); Camerun; Guinea Equatoriale; Gabon; Angola; Repubblica del Congo. Paesi membri del Consiglio d’Europa (5 componenti): Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaijan, Bosnia-Erzegovina, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Malta, Moldova, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Repubblica Ceca, Russia, San Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria, ivi  inclusa: Bielorussia (che è stata sospesa dal C.d.E. nel 1997) e Israele (che gode dello status di osservatore presso l’Assemblea). Americhe ed Oceania (1 componente): Stati Uniti d’America; Canada. – Ecuador; Perù; Brasile; Colombia; Cuba; Messico; Argentina; Repubblica Dominicana; Venezuela; Cile; Honduras; Uruguay; Guatemala; Bolivia; Panama; Paraguay; El Salvador; Haiti. – Australia.

IL RUOLO DELLA CONSULTA
Il regolamento prevede un’assemblea composta da 21 membri, della durata di una sindacatura, che al loro interno eleggeranno un presidente, un vicepresidente e un ufficio di presidenza, formato da altre cinque consultori. Ma la consulta vedrà anche la partecipazione di un assessore e di due consiglieri comunali, mentre un componente della consulta parteciperà ai lavori di Sala delle Lapidi con diritto di parola ma non di voto. Compito della consulta sarà quello di promuovere iniziative per favorire la conoscenza da parte degli stranieri e degli apolidi delle normative che disciplinano il soggiorno, la residenza, l’occupazione lavorativa, l’assistenza sociale e sanitaria, l’istruzione, la formazione professionale, il trasporto e la fruizione dei servizi pubblici; agevolare l’incontro ed il dialogo fra differenti culture, nella prospettiva di una società interculturale; prevenire o rimuovere ogni forma di discriminazione e di xenofobia; collaborare con il Comune nel fornire il necessario supporto agli stranieri, singoli ed associati fra loro, per consentire l’effettivo esercizio di tutte le forme di partecipazione o di accesso ai documenti previsti dalle leggi e dai regolamenti per i cittadini residenti; fornire alle associazioni di stranieri la propria consulenza per redigere e sviluppare progetti di carattere culturale, sociale, economico; promuovere e sostenere iniziative volte sia al rispetto e alla valorizzazione dei caratteri culturali, linguistici e storici degli stranieri e degli apolidi per favorire, da parte loro, la conoscenza di quelli della popolazione locale; e infine esprimere pareri obbligatori e non vincolanti sugli atti relativi di competenza degli organi del Comune e contribuisce ad avanzare proposte per il governo della città.

 

 

 

 


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