Prima commissione, è caos | Si dimettono nove deputati - Live Sicilia

Prima commissione, è caos | Si dimettono nove deputati

Il presidente della prima Commissione all'Ars, Marco Forzese

Dimissioni di massa dei parlamentari, in aperta polemica nei confronti del presidente Forzese, che aveva "salvato", con la sua astensione, le nomine dell'Irsap. "Un fatto puramente politico", spiegano i deputati. Malafarina: "Un ammutinamento". Il presidente della commissione: "Ritorsione di Cancelleri, per motivi personali".

PALERMO –  “C’è un problema politico nella gestione dei lavori della commissione”. Con queste motivazioni, nove dei quindici componenti si sono dimessi dalla Prima commissione dell’Assemblea regionale, presieduta da Marco Forzese. Sono i tre deputati dei 5 Stelle Salvatore Siragusa, Francesco Cappello e Sergio Tancredi, quelli dell’Udc Alice Anselmo e Gianluca Miccichè, Santi Formica della Lista Musumeci, Vincenzo Figuccia del Pds e i deputati del Pdl Nino D’Asero, capogruppo, e Giuseppe Milazzo.

Una storia iniziata in pieno agosto, quando grazie all’astensione di Forzese al momento del voto sul cda dell’Irsap,le nomine fatte dal governo sono passate nonostante il parere contrario di tutta la commissione e dopo che l’aula si era espressa in merito con un voto contrario, ignorato poi dal governo. Dopo quell’episodio i deputati si erano autosospesi, ma non essendo questo un atto previsto dal regolamento, fino a ieri la commissione è stata convocata e poi sospesa per l’assenza dei componenti. Un lungo braccio di ferro tra deputati e presidente, che non ha mai pensato di dimettersi, culminato oggi con le dimissioni anche in seguito alle dichiarazioni di Antonio Malafarina, altro componente della commissione: “Credo – ha detto il deputato del Megafono – che l’ammutinamento in atto in prima commissione Ars da parte di diversi deputati sia ridicolo e sconfessi gli stessi partiti di maggioranza che li esprimono nell’organismo parlamentare. Mi pare del tutto evidente che si deve agire operando la loro sostituzione, cosa peraltro quasi obbligatoria per i rappresentanti della coalizione Crocetta, cioè per Pd e credo anche per l’Udc, che non possono consentire a loro parlamentari di disattendere gli accordi stipulati. Del resto il voto contrario sulle nomine dell’Irsap – ha aggiunto Malafarina – è stata anche una rappresaglia contro Crocetta da parte di alcuni che agiscono in totale autonomia più che da rappresentanti della coalizione. Il presidente dell’Ars Ardizzone deve garantire la commissione e il suo funzionamento, regolamento alla mano senza tagliare teste, men che meno quella del presidente Forzese che ha sempre agito con correttezza e libertà”.

Ma le dimissioni,, sono un atto “squisitamente politico”, hanno spiegato i deputati. “Come politico – ha precisato, infatti, il deputato grillino Siragusa – il presidente Forzese ha dimostrato di essere in perfetta antitesi con la stragrande maggioranza dei componenti, non riuscendo a rappresentare quella sintesi politica che si richiede ad un presidente di commissione”.

Rimangono invece, almeno finora, componenti della Prima i tre deputati in quota Partito democratico Giovanni Panepinto, Mario Alloro e Francesco Rinaldi. “Bisogna stare attenti a creare precedenti – ha commentato il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi – e le istituzioni sono sacre”.

A questo punto, domani il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone scriverà ai capigruppo e chiederà loro di indicare dei nomi che sostituiscano i componenti dimissionari in commissione. Ma che i presidenti dei gruppi parlamentari ‘sconfessino’ le posizioni dei loro deputati indicandone dei nuovi è tutto da vedere.

Intanto Marco Forzese si difende: “Tutto questo accanimento contro di me è iniziato dopo la vicenda Irsap – ha detto il presidente della prima commissione – ma in quel caso mi sono astenuto proprio per rispetto al mio ruolo istituzionale. Mi chiedo, piuttosto, se qualcuno non stia tentando di fermare la mia attività in commissione, come già successo con la lettera di minacce che ho ricevuto. Ora – e Forzese passa all’attacco – vengo a sapere che il capogruppo dei 5 Stelle ha avuto divergenze personali con Cicero, e che anche il Pdl starebbe strumentalizzando la vicenda. Valuterò se fare una conferenza stampa e spiegare le mie ragioni”.


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