Messina: "Ambulanti irregolari?| Non comprate da loro" - Live Sicilia

Messina: “Ambulanti irregolari?| Non comprate da loro”

Il comandante dei vigili e l'assessore Di Marco rispondono alla proposta di Pippo Russo sugli ambulanti in centro città.

CENTRO CITTA'
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PALERMO – Un tavolo con gli ambulanti del centro? “L’abbiamo già fatto, non ne serve un altro”. Così l’assessore Marco Di Marco risponde a Pippo Russo che qualche giorno fa aveva proposto un incontro tra l’amministrazione comunale e gli ambulanti che riempiono le vie del centro cittadino. Una proposta arrivata dopo la pubblicazione di un nostro articolo sull’aggressione verbale subita da una residente da parte proprio di uno degli ambulanti.

“L’idea di un incontro è buona – spiega l’assessore – tant’è che l’abbiamo già attuata due volte, con la partecipazione diretta del sindaco, insieme agli ambulanti di via Cavour e via Volturno, scatenando anche una protesta contro l’ordinanza. L’accordo raggiunto prevede di passare da una a due ore ma solo per gli ambulanti regolari che, per intenderci, non sono quelli che posano la merce per terra, visto che è occupazione di suolo pubblico, ma quelli che la tengono su un mezzo, e poi solo in alcune vie e non certo in via Ruggero Settimo. E’ una questione di gestione dell’ordine pubblico che c’è a Palermo come altrove e che non possiamo demandare solo alla Polizia municipale che è a corto di uomini”.

“Noi abbiamo fatto uno sforzo, passando da due a quattro pattuglie al giorno e mantenendo così gli impegni presi – aggiunge il comandante dei vigili Vincenzo Messina -sSedersi a un tavolo? Certo, purché si arrivi a una decisione condivisa che però si basa sul fatto che devono avere la consapevolezza della norma: possono stare due ore e basta e solo nelle vie autorizzate. E parliamo degli ambulanti regolari, agli abusivi viene comunque sequestrato tutto. Le aggressioni? Noi le viviamo quotidianamente, ma va fatta rispettare la legge che non l’abbiamo stabilita noi. Alcuni ci dicono di lasciarli stare e altri che invece che devono andare via. Ma la soluzione è un’altra: che i palermitani non comprino da loro, risolveremmo il problema”.

 


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