La protesta degli ex Coinres | sul sagrato della cattedrale - Live Sicilia

La protesta degli ex Coinres | sul sagrato della cattedrale

Una quarantina di lavoratori hanno tentato di occupare la chiesa, ma le forze dell'ordine lo hanno impedito. Chiedono certezze sul rientro al lavoro.

PALERMO – Un gruppo di circa 40 ex lavoratori Coinres (Consorzio per la raccolta dei rifiuti in alcuni comuni) ha tentato di occupare la cattedrale di Palermo, ma l’intervento delle forze dell’ordine ha fatto sì che i manifestanti si fermassero sul sagrato della chiesa. Gli operai protestano perché non hanno ancora alcuna certezza di essere riavviati al lavoro a partire dal primo ottobre, quando dovrebbe avvenire il passaggio dagli Ato alle Srr. I manifestanti vogliono incontrare il governatore Rosario Crocetta e annunciano di non volersi muovere dalla cattedrale fino a quando non saranno ricevuti.

La cattedrale, intanto, è stata chiusa ai turisti. “Siamo quasi alla data di scadenza degli Ato (fissata per martedì 1 ottobre, ndr) e non abbiamo alcuna garanzia”, dichiara Francesco Cerami, autista del Consorzio. “Oggi c’è stata una riunione, nella quale si doveva discutere del nostro futuro e dove s’è invece parlato soltanto di come ripianare debiti degli Ato, 80 milioni di euro circa”. Tanta la disperazione tra i lavoratori: “Con la legge 191/2009 dovevamo rientrare a lavorare, in proroga, fino al 31 dicembre, con la definitiva chiusura degli Ato”, dice uno degli operai, Vincenzo D’Alba. “Adesso sappiamo per certo che non chiuderanno. Siamo senza stipendio e non ci hanno nemmeno dato i Tfr. Di contro, i soldi li utilizzano per pagare i doppi turni degli operai nuovi, presi per sostituire noi”.

Intanto, è stato convocato per le 12.30 di venerdì prossimo un incontro con il capo di gabinetto di Crocetta, Gianni Silvia. “Il direttore del dipartimento Energia e rifiuti dell’assessorato regionale, Marco Lupo, ci aveva promeso che si sarebbero create delle s.r.l., allo scopo di far rientrare in servizio noi vecchi lavoratori”, racconta Emanuele Saimeri, uno dei delegati che parleranno con Gianni Silvia. “Noi – continua – siamo stanchi di false promese. Rimarremo qui, per protesta, finché non verrà firmato il nostro contratto di riassunzione”.


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