Nel segno di Scaldati - Live Sicilia

Nel segno di Scaldati

Franco Scaldati

Cosa c'è in giro, tra memoria e divertimento.

PALERMO- A Catania riprende la kermesse “ Percorsi d’ Autunno” con un oratorio techno, un incontro tra beat elettronici e prosodia, liberamente adattato dai racconti teatrali di Turi Zinna Riapre uno dei locali della vita notturna catanese, La Chiave. Completamente rinnovato nella forma e nelle idee, con tantissime novità, tutto questo senza tradire lo spirito che da sempre contraddistingue lo storico locale di via Landolina. Un luogo da riscoprire, in cui sentirsi a casa, in cui si trovano stimoli, amori, amicizie e soprattutto vero divertimento.

Due appuntamenti imperdibili per gli amanti del teatro. Il primo è a Catania, dove il Teatro Coppola, occupato dal dicembre del 2011, riprende la sua programmazione con una rassegna che si protrarrà per tutto il mese di ottobre e che attraverserà anche parte della programmazione dell’intero anno. “L’Isola Plurale”, questa la denominazione presa a prestito da uno scritto di Gesualdo Bufalino, porterà in scena la Sicilia e le narrazioni dei siciliani. Attraverso la lingua, la musica, il cinema, il teatro, la poesia, i pupi, i segni, il Teatro Coppola Teatro dei Cittadini inaugura la sua terza stagione di libertà e autogoverno alla scoperta di corde pazze e catene lungo le narrazioni dei siciliani.

Anche questa volta, come lo scorso anno, sarà la Marionettistica F.lli Napoli a dare il via, con quattro repliche – fino al 4 ottobre – dell’adattamento per pupi siciliani di “Conversazione in Sicilia”, nel quale i personaggi della tradizione dell’Opera dei Pupi vedranno rappresentate le loro stesse vicende e vite in quelle dei personaggi del capolavoro di Elio Vittorini, in una messinscena che rifletterà sul mondo offeso e sulla necessità di ristabilirvi ordine e giustizia. Tutti gli spettacoli servono a finanziare la ricostruzione del Teatro.

A Palermo omaggio al grande regista siciliano Franco Scaldati. Una selezione di testi vari, legati da Salvo Tessitore in un’unica soluzione teatrale. In un contesto splendido come villa Pantelleria reso ancora più “magico” dal sapiente gioco di luci, dalla recitazione scaldatiana e dalle musiche di scena, le umoristiche malinconie di Scaldati – il suo interesse verso ogni microcosmo per cercar di comprendere il macrocosmo – introdotte da un ricordo di Pippo Montedoro per la sua trentennale amicizia con il grande drammaturgo e interprete siciliano.

 


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