Ma Milazzo non ci sta: | "In disaccordo con D'Asero" - Live Sicilia

Ma Milazzo non ci sta: | “In disaccordo con D’Asero”

Alta tensione nel Pdl dopo la mossa del capogruppo di rientrare nella commissione Affari istituzionali. "Ha deciso da solo, la scelta non è piaciuta a nessuno", protesta il deputato palermitano del Pdl. E ora si riunirà il gruppo per affrontare la questione

PALERMO – Al gruppo del Popolo delle libertà all’Assemblea regionale non sarebbe andata giù la decisione del capogruppo, Nino D’Asero, di designare nuovamente i componenti della Prima commissione, che si erano dimessi in seguito alle polemiche sulla gestione della commissione da parte del presidente Marco Forzese (Drs). Rimasta praticamente senza componenti, la commissione è in stallo da settimane, ma Forzese, che non ha la minima intenzione di dimettersi, ha tentato e ritentato, scritto lettere e fatto appelli, affinché ‘l’intesa’ con qualcuno, che gli consentisse di raggiungere il plenum per poter fare lavorare nuovamente la commissione Affari istituzionali, non è stata trovata.

E a ‘salvarlo’ è stato proprio il Pdl. D’Asero, infatti, oggi ha deciso di acconsentire ad un ‘cessate il fuoco’ e rientrare a far parte della commissione. Una scelta che, però, ha scatenato l’ira dei suoi colleghi pidiellini, che a quanto pare non sono stati nemmeno consultati. “Le dimissioni – ha detto Giuseppe Milazzo, altro deputato componente della Prima commissione in quota Pdl – erano state concordate con tutto il gruppo e in sintonia con tutte le minoranze dell’Ars per questioni politiche. La decisione di D’Asero, presa in assoluta autonomia, invece non è piaciuta a nessuno e sconfessa le nostre posizioni che non sono cambiate”.

Per questo proprio domani potrebbe essere convocata una riunione al gruppo Pdl per discutere della revoca delle designazioni fatte oggi dal capogruppo. Se le dimissioni non dovessero essere confermate, insomma, Milazzo ha minacciato addirittura di autosospendersi dal gruppo, oltre che dimettersi nuovamente dalla commissione Affari istituzionali. “Rimarrò a militare nel partito – ha detto – ma non rimarrò all’interno di un gruppo in cui le decisioni vengono prese singolarmente”. Le polemiche attorno a Forzese, quindi, non rientrano. E se Giuseppe Milazzo deciderà davvero di dimettersi ancora, mancherà di nuovo il numero legare che consente di far lavorare l’organo parlamentare. E allora saremo punto e accapo.


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