Nubifragio, Palermo conta i danni | Bazzi: accerteremo le responsabilità - Live Sicilia

Nubifragio, Palermo conta i danni | Bazzi: accerteremo le responsabilità

Il Comune dispone un'indagine interna per accertare le responsabilità di Protezione civile, Amap e Rap nella prevenzione degli allagamenti che ieri hanno mandato in tilt la città. L'assessore Bazzi: "Pronti centinaia di milioni di euro per interventi sul sistema fognario. Un ringraziamento ai vigili urbani che hanno compiuto dei veri atti di eroismo". Guarda le foto degli allagamenti.

PALERMO – “Certamente qualcosa non ha funzionato, per questo accerteremo tutte le responsabilità”. Parola di Agata Bazzi, l’assessore comunale alle Manutenzioni e alla Protezione civile che, il giorno dopo il violento nubifragio che si è abbattuto su Palermo trasformandola in una Venezia del Sud, deve fare i conti con una macchina della prevenzione degli allagamenti che non è stata certo impeccabile.

E per rendersene conto basta dare un’occhiata alle decine di fotografie pubblicate in queste ore sui social network che raccontano la domenica di passione vissuta ieri nel capoluogo siciliano. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire in via Perpignano, via Brigata Aosta, Partanna Mondello, via Messina Marine, corso dei Mille, via Lanza di Scalea, piazza Valdesi, vicolo Ospedalieri, via Caduti sul lavoro, Zen, via Ferrante e via Dammuso, oltre che nei sottopassi di viale Regione siciliana dove sono state attivate le pompe idrovore e la circolazione è stata deviata fino a tarda sera. E ancora oggi stanno rimuovendo alcuni alberi pericolanti. In campo anche alcuni operai delle municipalizzate, che con i picconi hanno aperto i tombini per far defluire l’acqua, e la Polizia municipale che ha coordinato la macchina degli interventi, con oltre 150 agenti attivi fino alle quattro di stamattina e che hanno estratto da una vettura due disabili poi trasportati a piazzale Lennon.

E se è vero che, come rilevato dalla cabina di monitoraggio installata a piazza Castelnuovo, tra sabato e domenica sono caduti 71 millimetri di pioggia (contro i 96 di tutto il mese di gennaio e gli 84 di febbraio), è anche vero che qualcosa non ha funzionato. Intere strade allagate, tombini saltati, negozi costretti a chiudere, vetture bloccate e soccorsi tempestivi ma non preparati per tempo.

“Abbiamo in atto, e domani verranno presentati in dettaglio (nel corso di una conferenza stampa convocata di mattina a Palazzo Galletti, ndr) – spiega l’assessore Bazzi a Livesicilia – una marea di interventi sul sistema fognario per centinaia di milioni di euro in ottimo stato di avanzamento, già usciti dagli uffici comunali per le approvazioni regionali e ministeriali, e tra qualche mese avremo le gare, anche se questo non dipende più da noi. Opere che risolveranno il problema alla radice: grazie ai fondi Cipe, rifaremo le fogne in tutta la città. Gli uffici hanno fatto tutto quello che potevano fare”. Uno dei problemi più grandi, infatti, è proprio l’inadeguatezza di un sistema di tubature e raccolta delle acque ormai antiquato e non all’altezza di una città che è cresciuta e si è espansa a dismisura negli ultimi decenni: intere zone come Mondello, Zen, Partanna e via Ugo La Malfa puntualmente si allagano ad ogni acquazzone.

Ma ieri a mandare in tilt Palermo è stato soprattutto la trasformazione di viale Regione, una delle principali arterie viarie, in una sorta di piscina a cielo aperto. E qui le fogne ci sono e funzionano anche. “In questo caso qualcosa non ha funzionato – ribadisce l’assessore – ed è stata convocata una riunione per capire il perché delle inefficienze e accertare le responsabilità, prevenendo gli interventi per il futuro”.

Si racconta che stamattina il sindaco Leoluca Orlando fosse letteralmente furioso per una macchina comunale che non ha certo funzionato a dovere e che è stata coordinata, per lo più, dal comando della Polizia municipale che è stato in costante contatto con i volontari e i vigili del fuoco. Sul banco degli imputati, in queste ore, è finita la Protezione civile comunale la quale, secondo molti, ieri non si sarebbe attivata come dovuto per fronteggiare l’emergenza. “Dov’erano le idrovore, perché non è stato lanciato un allarme e perché nessuno, se non il comando dei vigili, ha coordinato i volontari?”, si chiede a taccuini chiusi uno dei collaboratori del primo cittadino. E sono proprio questi i quesiti che nelle prossime ore saranno posti al dirigente della Protezione civile comunale Salvatore Badagliacca e ai suoi collaboratori da un sindaco deciso a non ripetere più le scene di ieri e pronto anche a cambiamenti nella macchina amministrativa (la nostra redazione ha provato a mettersi in contatto con il dirigente Salvatore Badagliacca, ma senza successo) e che ha disposto un’indagine interna.

Il Comune, però, è pronto a chiedere conto e ragione del loro operato anche all’Amap per le fogne e alla Rap per la pulizia delle caditoie. Dalla società per la rete idrica allargano le braccia: le tubature sono quelle che sono e il problema va risolto con nuove infrastrutture. La Rap, invece, assicura di aver fatto tutto quanto in proprio potere. “Gli interventi sulle caditoie, che rientrano nel Programma pioggia – spiega l’azienda – sono iniziati già ad agosto. Tra giovedì e venerdì, dopo le notizia avute su eventuali precipitazioni, la Rap aveva eseguito il programma che prevede la pulizia delle caditoie in tutti i punti sensibili, dai sottopassi a via Oreto, passando per via Messina Marine, mettendo in campo 18 squadre. Sabato sera, su richiesta della Polizia municipale, abbiamo fatto intervenire nuovamente un’ulteriore squadra con l’autospazzatrice e, con l’assistenza della Polizia municipale, sono stati puliti tutti i sottopassi e i tratti della Circonvallazione. Medesimo lavoro è stato portato avanti nel primo pomeriggio di domenica e durante le ore notturne, ovvero dopo le 21,30, con una squadra dotata di autospazzatrice, un autocarro a vasca e un compattatore per eseguire nuovamente la pulizia dei sottopassi della Circonvallazione a deflusso avvenuto. Durante il nubifragio è intervenuta, per la sistemazione dei tombini, la squadra di emergenza afferente al servizio manutenzione strade”.

Tra le note positive, come detto, l’egregio servizio svolto dai vigili urbani. “C’è stata una grande generosità della Polizia municipale e dei volontari – dice la Bazzi – che hanno compiuto atti di eroismo”. E in effetti ieri gli agenti del comandante Vincenzo Messina non si sono risparmiati: inzuppati e infreddoliti, fino alle prime ore del mattino hanno sorvegliato i sottopassi e tenuto costantemente i contatti con gli altri soccorritori.

“La città era in ginocchio – dice Messina a Livesicilia – tutto il personale era per strada sotto l’acqua, senza guardare all’orario ed è giusto che questo si sappia. Ringraziamo quei cittadini che hanno capito il momento di difficoltà e non posso che dirmi soddisfatto dei miei colleghi. Siamo stati in contatto, per tutta la durata dell’emergenza, con Amap, Rap e l’assessore Bazzi”. I caschi bianchi sono intervenuti in piazzale Einstein, nei sottopassi di via Belgio, viale Lazio e Brancaccio e in quartieri come Mondello e Partanna.

“I principali responsabili dei danni del nubifragio di domenica sono gli assessori Bazzi e Barbera e il Sindaco in prima persona che continua a dare fiducia a persone non all’altezza del ruolo – dichiara il consigliere di Idv Paolo Caracausi – L’enormità di acqua caduta e’ stata eccessiva per le nostre condotte ma se i tombini fossero stati puliti e se l’erba tagliata lungo le aiuole di viale Regione siciliana e lungo gli assi interessati da detti lavori fosse stata raccolta, ritengo che tutti i danni accaduti non sarebbero successi. Senza contare che viene vanificato l’ottimo lavoro svolto dai dipendenti Gesip, che sono stati a lungo tacciati di essere inefficienti, quando invece i cumuli d’erba lungo le strade dimostrano il contrario. La città va a rotoli e il Sindaco ancora non prende provvedimenti. Fino a quando i cittadini palermitani devono sopportare questi assessori a cui non importa niente della città e dei suoi cittadini?”.

 Twitter: @robertoimmesi


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