L'ultimo abbraccio a Peppe |nel giorno del dolore - Live Sicilia

L’ultimo abbraccio a Peppe |nel giorno del dolore

E' il giorno dei funerali di Peppe Giuffrida. E' Il giorno del silenzio, come scrivono i colleghi del MAAS che domani non apriranno in segno di lutto. "Oggi non bisogna aggiungere violenza alla violenza - dicono. L'ultimo più grande saluto che possiamo dare a Giuseppe è fermarci un attimo a riflettere ed essere uniti tutti". IL VIDEO

CATANIA – Non basta la piccola chiesa dei Cappuccini, in via Plebiscito, per contenere la folla. Centinaia sono infatti le persone che, oggi pomeriggio, hanno voluto dare l’ultimo saluto a Peppe, il giovanissimo colpito a morte, lo scorso giovedì, all’ingresso del MAAS di contrada Junghetto, a nemmeno 22 anni. Amici, parenti, conoscenti, ma anche molti colleghi hanno voluto partecipare alla commossa cerimonia: nessuno di loro vuole recriminare, oggi, solo dare sfogo al dolore e piangere, ricordando un ragazzo strappato alla vita troppo giovane.

Lo hanno portato in spalla da casa – Peppe viveva proprio in via Plebiscito – attraversando una folla commossa e addolorata, un fiume di gente così fitto da bloccare la strada,  fino al sagrato della piccola chiesetta dove, all’arrivo del feretro, una tromba ha suonato il silenzio. Perchè è il silenzio quello che oggi pretendono i parenti, gli amici più stretti e quei tantissimi colleghi che da giovedì, ogni giorno, sono costretti a passare lì dove, colpito a morte dal colpo di una pistola, Peppe si è accasciato al suolo per non rialzarsi più. I colleghi che domani si asterranno dal lavoro in segno di lutto ma anche di protesta, per quella vita strappata troppo presto.

“Condanniamo in tutto e per tutto le forme di violenza fisiche e verbali – scrivono i colleghi della galleria ortofrutta del MAAS – sperando che la morte di Giuseppe possa aprire le coscienze di tutti aiutandoci a riapprezzare tutti quei valori positivi che tante vicessitudini ci hanno fatto dimenticare. Oggi non bisogna aggiungere violenza alla violenza, l’ultimo più grande saluto che possiamo dare a Giuseppe è fermarci un attimo a riflettere ed essere uniti tutti. Ciao Peppe”.

L’aggressore, intanto, rimane agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario.


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