Aula vuota, governo assente | Polemica all'Ars - Live Sicilia

Aula vuota, governo assente | Polemica all’Ars

Giorgio Ciaccio ha scattato la foto all'Aula vuota

La foto scattata dal grillino Giorgio Ciaccio è eloquente. I lavori languono a Sala d'Ercole, mentre si litiga sulla maggioranza.

Grillini all'attacco
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PALERMO- Sala d’Ercole ormai è sempre più spesso vuota. I deputati, che di solito sono informati prima dell’andazzo dei lavori, non si presentano in aula, e il governo continua ad assentarsi. Oggi, per esempio, nel corso della seduta soltanto una ventina di parlamentari erano presenti: “Una vergogna” ha detto il deputato Cinquestelle Giorgio Ciaccio. Complice, però, è anche il governo, che anche per questo nelle prossime settimane potrebbe ricevere una mozione di sfiducia proprio dal Movimento 5 Stelle. All’ordine del giorno di oggi un disegno di legge per modifiche dello Statuto e diverse mozioni, tra cui quella per la soppressione dell’ente porto di Messina. Ma a Palazzo dei Normanni, come già detto, non c’era un solo assessore, e il vicepresidente vicario Antonio Venturino è stato costretto a rinviare la seduta a martedì.

Infuocato, a quel punto, è stato l’intervento di Bernadette Grasso (Pid-Grande Sud), che ha chiesto alla presidenza dell’Ars di farsi carico di una missiva da inviare al governo per far sì che partecipi ai lavori d’aula. Parole più che condivise, evidentemente, tanto che alla fine è scoppiato anche l’applauso dei (pochi) deputati presenti. Una ‘rabbia’ condivisa anche dalla presidenza dell’Assemblea, e in questo caso da Venturino, che per l’ennesima volta in poche settimane si è visto costretto a chiudere tutto ancor prima che i lavori iniziassero. “Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità” ha affermato il grillino Ciaccio. “La verità – ha detto – è che non c’è la volontà politica di lavorare da parte di nessuno, lo dimostra il fatto che in altre occasioni, quando si voleva, alcune leggi sono state fatte e approvate anche in dieci giorni. Non ci serve che l’assessore di turno sia seduto lì, possiamo lavorare anche da soli. E se non lo facciamo la colpa è di tutti: governo, assessori, deputati e presidenza”.

Una situazione di stallo che attualmente coinvolge anche le commissioni. I delicati equilibri della maggioranza di governo (che non si capisce se c’è oppure no) mettono a repentaglio il regolare svolgimento dell’attività parlamentare, ferma anche in commissione Bilancio, dove ancora si attendono le famose variazioni. L’assessore all’Economia Luca Bianchi, da parte sua, ha fatto sapere che le ha firmate e inviate a Palazzo dei Normanni venerdì sera, ma in commissione non sono ancora arrivate, e qualcuno sospetta che fino a quando non si sbroglierà la matassa dei numeri della maggioranza le variazioni di Bilancio non vedranno la luce. “E’ troppo forte il rischio che arrivino in aula e poi non vengano approvate”.

Anche per questo la Seconda commissione dell’Ars si sta adoperando affinché tre sottocommissioni vengano istituite e lavorino sulla programmazione dei lavori e su alcuni testi di legge “cruciali”. La proposta, fatta proprio da Ciaccio, è stata approvata oggi in commissione e martedì si procederà con le designazioni dei componenti. Tributi, Compartecipate e Aziende sanitarie. Si chiameranno così, e di ognuna faranno parte 5 o 6 deputati della commissione Bilancio, che sceglieranno autonomamente a quale appartenere in accordo con i propri gruppi parlamentari. Da qui a dicembre ogni commissione avrà il compito di esitare tre disegni di legge o più che affrontino temi che vanno dall’emergenza Comuni ai forestali, dal Patto di stabilità ai fondi europei. Nel frattempo, la Seconda commissione potrà procedere con le audizioni che vanno avanti da settimane, mentre a lavorare sulle leggi ci penseranno le sottocommissioni. “Cerchiamo così – ha detto il parlamentare dei 5 Stelle Ciaccio – di dare una spinta al parlamento, è il momento di lavorare”.


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