E la rottura continua - Live Sicilia

E la rottura continua

Un'altra giornata di polemiche e veleni tra Crocetta, Lupo e Cracolici. Senza un'exit strategy, il Palazzo resta paralizzato, soffocato da questioni politiche che si intrecciano con i dissapori personali

PALERMO – Avete rotto, avevamo titolato stamattina. Giocando sulle “rotture” che quotidianamente si consumano nella politica siciliana, avviluppata in una faida di polemiche abbastanza lontane dagli ordinari disastri con cui devono confrontarsi si siciliani. Chiedevamo alla politica uno slancio per superare dissidi e guerriglie e affrontare temi concreti, possibilmente all’Ars, dove un immobilismo desolante è stato ieri efficacemente immortalato nella foto, scattata da un deputato del Movimento 5 Stelle, dell’aula semideserta di Sala d’Ercole. La cronaca della giornata odierna, però, ci riporta allo spartito già noto delle ultime settimane. A dominare la scena è ancora lo scontro tra Crocetta e il Pd, che assume sempre più le sfumature del dissapore personale che si sovrappone alla querelle politica.

Oggi Rosario Crocetta ha fatto sostanzialmente spallucce di fronte al malessere dei compagni di partito (e di gruppo) e ha rincarato la dose rinfacciando ad Antonello Cracolici le “strette intese” con Lombardo. Pronta è arrivata la replica dell’ex capogruppo democrat, che ha rammentato a Crocetta il corteggiamento a Lombardo in campagna elettorale, ripescando persino la storia della casa affittata dal governatore a Bruxelles. Il segretario del Pd Giuseppe Lupo l’ha buttata sul comico, accusando Crocetta di aver cambiato idea forse perché pioveva. E avanti così, la rottura senza fine continua. Non siamo ancora alle pernacchie, ma il timore è che ci si arriverà.

Nel frattempo, la giunta ha annunciato progressi sulla riforma di città metropolitane e liberi consorzi. Sarebbe interessante capire come si spera di condurre in porto una riforma talmente complessa ed epocale con l’aria che tira a Sala d’Ercole. Dove si dovrebbe anche parlare di variazioni di bilancio e magari anche dei nuovi documenti finanziari. Chi ci lavorerà? Resta un’incognita. Luca Bianchi continua a partecipare ai lavori di giunta, ribadendo a ogni pie’ sospinto che se le cose tra Pd e Crocetta non cambieranno, lui se ne andrà. Le cose fin qui non sono cambiate e non promettono per il meglio.

In compenso le opposizioni si dibattono mosse da spinte opposte, tra chi come i grillini e Nello Musumeci parla di sfiducia al governatore, e chi, gli altri, invoca un dialogo col governo. Una gran bella babele a cui ormai i siciliani sembrano guardare con rassegnata distrazione. E dire che proprio ieri da Roma sono arrivate buone notizie per l’esercito dei precari degli enti locali, per i quali è rifiorita qualche speranza, grazie a un gioco di squadra dei politici siciliani, e a una serie di riuscite sponde tra i governi nazionale e regionale e i senatori isolani. Uno spirito di collaborazione sulle cose concrete che a Roma riesce a concretizzarsi ma che a Palermo viene soffocato sul nascere dalle irrisolte questioni tra il governatore e il suo partito. Uno scontro che si sta incancrenendo giorno dopo giorno, esasperando i protagonisti della disfida e allontanando qualsiasi possibile via d’uscita che imporrebbe ai contendenti passi indietro sempre più difficili, perché percepiti dai litiganti come possibili segnali di debolezza e capitolazione.

Eppure, una exit strategy va trovata. Possibilmente su cose concrete. L’annunciata serie di incontri con le parti sociali di cui ha parlato oggi Crocetta non è forse una implicita risposta positiva alle sollecitazioni del Pd, che ha ripetutamente chiesto al governo un dialogo con i sindacati, quasi del tutto mancato in questo primo anno? Così come le correzioni alla riforma delle Province, esposte oggi dal governatore, che in parte sembrerebbero accogliere alcune critiche mosse dal partito, che aveva lamentato di non essere stato consultato dal governo. Piccoli passi verso una normalizzazione dei rapporti che nell’interesse della Sicilia potrebbe favorire un efficace sprint in quest’ultimo trimestre. Purché si rinunci alla battuta al veleno e alla rottura permanente. Possibile?


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