"Pd e Crocetta mi lascino stare | L'incontro? Chiedete a Pistorio" - Live Sicilia

“Pd e Crocetta mi lascino stare | L’incontro? Chiedete a Pistorio”

L'ex governatore: "Fui io a dimettermi, quando fui informato dell'imputazione coatta a mio carico. Era il 29 marzo del 2012. Fino ad allora al Gip di Catania pendeva una richiesta di archiviazione. Mi dimisi il 31 luglio per evitare che si andasse al voto in estate.”

Raffaele Lombardo
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PALERMO – Non vuole essere “messo in mezzo” nelle liti tra i dirigenti regionali del Pd e il governatore Crocetta. Così, Raffaele Lombardo decide di rompere il proprio silenzio, dopo il botta e risposta tra il governatore e Antonello Cracolici. Il primo ha accusato l’ex capogruppo di aver gradito fin troppo le ‘strette intese’ con un presidente, Lombardo appunto, coinvolto in un procedimento per mafia. Il secondo ha replicato, ricordando un incontro a casa Lombardo, durante il quale l’attuale presidente avrebbe chiesto al suo predecessore un sostegno in vista della corsa a Palazzo d’Orleans.

“Su questo tema, però – glissa Lombardo – preferisco non esprimere alcuna dichiarazione. Al massimo, potete chiedere a Giovanni Pistorio, visto che la casa in cui sarebbe avvenuto l’incontro pare fosse la sua…”. Un “no comment” che suona insomma come una conferma. E a proposito di abitazioni, già in passato Lombardo aveva raccontato di essere stato il “padrone di casa”, a Bruxelles, proprio di Crocetta, che era andato a vivere in affitto nell’appartamento della moglie del politico di Grammichele.

Ma Lombardo non vuole tornare su questi fatti. Vuole, semmai, fare un po’ di chiarezza e chiedere di non essere tirato per la giacca in occasione di una lite che coinvolge altri. “Gradirei – dice infatti – non essere chiamato in causa. Ma colgo l’occasione per precisare alcune cose”. Ed ecco le precisazioni dell’ex presidente: “Vorrei ricordare che fui io a dimettermi, quando fui informato dell’imputazione coatta a mio carico. Era il 29 marzo del 2012. Fino ad allora, però, – precisa Lombardo – al Gip di Catania pendeva una richiesta di archiviazione. Mi decisi a soprassedere fino al 31 luglio, e di dimettermi infine in quella data, per scongiurare che si andasse al voto in estate”.

In un momento, spiega Lombardo, “al di sopra di ogni sospetto”: “Fino ad allora non c’era stato e non ci fu mai, in effetti, alcun rinvio a giudizio. Fui io, il 16 ottobre del 2012 a chiedere il giudizio abbreviato, prima ancora che il giudice si esprimesse per il rinvio a giudizio o per l’archiviazione”.

Sull’incontro tra lui e Crocetta, come detto, invece, Lombardo sceglie la via del dribbling e della battuta sarcastica: “Viste le accuse a mio carico, – scherza Lombardo – mi si consenta di essere un po’ omertoso”.


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