"Abusi sessuali su una ragazzina" | Camporeale, ambulante in cella - Live Sicilia

“Abusi sessuali su una ragazzina” | Camporeale, ambulante in cella

Sono stati i parenti della presunta vittima ad avvertire i carabinieri. Le violenze sarebbero avvenute in un magazzino poco distante dalla strada principale del paese in provincia di Palermo.

PALERMO – Una storia di violenza. Di un uomo di 69 anni che avrebbe approfittato di una ragazzina che di anni ne ha 14. Gli abusi sessuali sarebbero avvenuti la settimana scorsa a Camporeale, paese in provincia di Palermo. Sono stati i parenti della presunta vittima ad avvertire i carabinieri. La loro denuncia è alla base del provvedimento di misura cautelare emesso nei confronti di D.C. Di professione fa il venditore ambulante. Di lui diamo solo le iniziali perché c’è il rischio, anche se remoto, che si possa risalire all’identità della vittima.

Sono le 9 della sera. La minorenne è seduta su una panchina in una delle strade principali di Camporeale. A poca distanza c’è un venditore ambulante che sta smontando la sua bancarella. A notare la scena, dal bar di fronte, ci sono due parenti della ragazzina, insospettiti dal fatto che la cugina a quell’ora non sia ancora rincasata. Poco dopo racconteranno ai carabinieri di averla vista entrare in un magazzino dove l’ambulante conserva la merce.

Trascorsi alcuni minuti, preoccupati, avvertono il padre. Lo zio della ragazzina dice loro di andare subito dai carabinieri, mentre lui si precipita nel magazzino. Detto, fatto. I due cugini si presentano in caserma e tornano sul posto assieme ai militari. Nel magazzino trovano la ragazza in lacrime. Il clima è teso. L’ambulante è stato fisicamente aggredito. Si è beccato un paio di colpi al volto.

“Quando sono entrato aveva la cerniera dei pantaloni ancora abbassata”, racconta lo zio. E la minorenne conferma quanto sarebbe accaduto nel locale. L’ambulante non ci sta. E fornisce la sua versione. La ragazzina lo disturbava, voleva una sigaretta, poi due euro. Lui, però, l’avrebbe mandata via. Nulla di perverso sarebbe accaduto dentro il magazzino. Chi lo accusalo fa per imprecisati rancori personali.

I carabinieri della compagnia di Camporeale e il pubblico ministero Giuseppina Motisi non credono alla sua versione. Tanto che l’uomo è finito in cella. La misura cautelare in carcere, paradossalmente, serve a garantire anche l’incolumità dell’indagato vista la reazione dei parenti della giovane vittima. Parenti che in passato hanno avuto guai con la giustizia. Sono stati, infatti, condannati per avere imposto ad un agricoltore di Camporeale il pascolo abusivo dei loro animali.


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