Il lido dell’affare Formazione| I segreti dell’impero di Saffo - Live Sicilia

Il lido dell’affare Formazione| I segreti dell’impero di Saffo

Assegni, lettere di dimissioni in bianco e file "compromettenti". Il lido Le Palme, sotto sequestro per equivalente, nascondeva negli archivi e nella cassaforte gli elementi che dimostrerebbero, secondo gli inquirenti, la gestione indistinta da parte di Saffo e Cavallaro di tutti gli enti di formazione coinvolti nell'inchiesta "Pandora".

L'ingresso del Lido Le Palme sequestrato per equivalente

CATANIA – Nel cuore della torrida stagione estiva una perquisizione ha chiuso il cerchio sul mega affare legato alla gestione degli enti di formazione ai piedi dell’Etna. Si sono mossi così i militari delle fiamme gialle all’interno del rinomato lido balneare “Le Palme” (ex lido Graziella) lungo il litorale della playa di Catania per capire i segreti custoditi dai due indagati eccellenti dell’inchiesta “Pandora”, Giuseppe Saffo e il nipote Francesco Cavallaro, entrambi in manette dopo il blitz dello scorso lunedì.

I segreti chiusi a chiave. La cassaforte dello stabilimento custodiva decine di assegni bancari emessi in bianco da due delle società del settore pulizia e sanificazione che gli investigatori definiscono “cartiere”, direttamente riconducibili proprio a Saffo e Cavallero e che sarebbero state utilizzate per canalizzare l’enorme flusso di denaro legato agli affari della formazione. Si tratta della “Gestioni Globali Srl” e “L.P. Servizi Srl”. In cui i personaggi chiave a vario titolo erano Domenico La Porta, Manuela Vittoria Nociforo e Maria Concetta Cavallaro, moglie di Saffo, tutti finiti agli arresti domiciliari. A catturare l’attenzione dei finanziari sono stati anche numerosi hard disk e una pen drive appartenente a Francesco Cavallaro. Supporti informatici utilizzati per l’archiviazione dei dati all’interno dei computer del lido “Le Palme” in cui sarebbe stata provata, secondo gli inquirenti, la gestione indistinta di tutti gli enti di formazione finiti al centro dell’indagine, ANFE, IRAPS, ANFES E ISSVIR, e delle società “cartiere” del gruppo riconducibile a Saffo e Cavallaro. Nei supporti oltre alle carte intestata degli enti di formazione e il modello tipo in formato excel di fatture non ancora emesse sono ste trovate altre fatture intestate alle società di pulizia e sanificazione.

Le dimissioni in bianco dei dipendenti.  Il sistema scoperto dai finanzieri non si limitava però a enti di formazione e società di comodo ma anche alle modalità con cui venivano gestiti i dipendenti. In uno degli hard disk nella disponibilità di Saffo sono state scoperte le lettere di dimissioni in bianco di numerosi lavoratori, tutte prive di data e indirizzate alla General Service, la società che gestisce il Lido catanese, di proprietà di Maria Concetta Cavallaro, moglie di Saffo, e Manuela Vittoria Nociforo. Un particolare che secondo gli investigatori evidenzierebbe “la condizione di sottomissione nella quale ha operato il personale, formalmente dipendente di una società “cartiera” ma in realtà agli ordini di Saffo, Cavallaro ed Eleonora Viscuso”. Coloro che sono ritenuti i principali attori del “sistema delittuoso” legato all’affare formazione.

Il capitolo riguardante il lido catanese non include però sono la rete di società coinvolte ma anche i soldi, quelli della formazione dicono i magistrati, che sarebbero stati utilizzati addirittura per il catering del lido. L’accostamento tra i piatti da assaporare durante le giornate al mare e i corsi regionali lo ha spiegato il sostituto procuratore Giuseppe Gennaro durante la conferenza stampa dell’operazione: “Abbiamo scoperto che Saffo con i progetti della formazione legati alla preparazione di pietanze destinava i piatti per il suo lido, prodotti che venivano serviti ai clienti e preparati con i soldi della formazione”. La rinomata struttura balneare dopo il via all’operazione è finita sotto sequestrato per equivalente.

 


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