Il Bellini aperto al pubblico| L'appello: "Protestate con noi" - Live Sicilia

Il Bellini aperto al pubblico| L’appello: “Protestate con noi”

Due concerti per manifestare la grande difficoltà economica che sta vivendo l'ente teatrale. I lavoratori con questa iniziativa invitano i catanesi a unirsi nella loro battaglia per la sopravvivenza del Teatro. (foto Melania Tanteri)

CATANIA – Il teatro Bellini apre alla città. Una giornata di musica donata a Catania per far comprendere “che un popolo senza teatro è un popolo morto”. Così come recita lo striscione appeso sopra il palco dove oggi sono in programma due concerti gratuiti per il pubblico catanese e non solo. Il repertorio delle esibizioni è quello dei grandi eventi: Bellini, Verdi e Rossini.

Il tempio dedicato al cigno catanese rischia di mettere i lucchetti se i trasferimenti dei fondi necessari a pagare quattro mesi di stipendi e a garantire lo svolgimento della stagione non arriveranno nelle prossime ore. E Concetta Raia, deputato del Pd, ha fatto un ulteriore sollecito all’assessore Bianchi. Da Palermo però non sono arrivate risposte, almeno fino ad oggi. L’alibi del weekend? A Catania la situazione è allo sbando.

E’ stata una settimana di assemblee, di proteste, di accorati appelli: alla fine la decisione condivisa dalla maggior parte delle sigle sindacali è stata quella di manifestare la profonda crisi che attraversa il teatro con uno spettacolo di musica. Per Lino Leanza, di Articolo 4, il percorso risolutivo può essere solo uno, oltre a sbloccare gli oltre 10 milioni di euro stabiliti nel bilancio destinati al Bellini, quello di avviare l’iter per la nomina del Consiglio d’Amministrazione dell’Ente. Stop al commissariamento, i lavoratori hanno chiesto anche le dimissioni di Alessandra Diliberto qualche giorno fa.

Oggi, forse, bisognerebbe solo ascoltare. Lasciarsi andare alle note dei capolavori della musica e comprendere il talento di molti professionisti, che al di là della retorica, compongono un pezzo del patrimonio culturale della città. A chi chiede che il teatro possa riuscire a diventare “indipendente” al sostentamento pubblico, visto la mancanza di fondi. Questo è un ulteriore passo che si deve fare, ma prima è necessario poter garantire la sua sopravvivenza. Solo dopo si potranno implementare le strategie economiche, finanziarie e commerciali. Le Istituzioni sono chiamati a mettere in campo interventi che possano impedire la morte di un bene della collettività.


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