Amat, si rimescolano le carte | Caminiti neo direttore generale - Live Sicilia

Amat, si rimescolano le carte | Caminiti neo direttore generale

Il cda dell'azienda per il trasporto pubblico ha deliberato la riorganizzazione della società, nominando il nuovo direttore generale facente funzione e disponendo il ritorno di 60 dipendenti alle mansioni originarie.

LE DECISIONI DEL CDA
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PALERMO – L’Amat riparte da zero, o meglio dal nuovo direttore generale Domenico Caminiti. Un ritorno in realtà, visto che l’ingegnere, dal 1991 nell’azienda del trasporto pubblico, ha già ricoperto l’incarico a più riprese come sostituto e soprattutto, dal 2003 al 2012, è stato anche Rup del progetto del tram. Una figura centrale di via Roccazzo che però si era scontrata con la vecchia amministrazione, salvo poi restare in lizza per il posto di direttore generale al termine di un travagliato concorso che però è stato annullato. E così da oggi torna al suo posto, anche se come facente funzione, succedendo a Pasquale Spadola.

Ma la rivoluzione che ha investito la società, e che è stata deliberata oggi dal cda presieduto da Giuseppe Modica, in realtà è ben più profonda e ridisegna tutta l’architettura organizzativa. Via le dieci direzioni per far spazio a tre divisioni: Esercizio, con a capo Ferdinando Carollo; Tecnica, affidata a Pasquale Spadola, e Amministrativa ed economico-finanziaria, nelle mani di Marcello Bartolone. Ogni divisione, però, godrà di autonomia gestionale e soprattutto di potere di spesa e sta qui una delle principali novità, visto che finora tutto dipendeva invece dal direttore generale. In questo modo, ogni divisione si vedrà assegnato un budget e si potrà capire come viene speso e soprattutto chi tra i manager ha gestito meglio i propri uffici.

Le divisioni, a loro volta, si suddivideranno in aree: Esercizio ne avrà due, una per il ferro e una per la gomma; Tecnica quattro, ovvero officina, deposito, magazzino e sviluppo; Amministrativa tre, cioè personale, affari legali e generali e finanza. Le aree saranno coordinate da un dirigente o un funzionario quadro, che risponderà delle risorse e degli obiettivi assegnati dalla direzione di divisione. Il direttore generale invece gestirà quattro aree di staff (marketing, sistemi informativi, servizi speciali e mobilità sostenibile) e due funzioni (avvocatura e relazioni industriali).

“Questa nuova struttura – commenta Modica – è improntata a favorire da un lato una sburocratizzazione delle procedure e dall’altro a redistribuire le responsabilità in modo tale che ciascun dirigente e funzionario abbia incarichi specifici e tempi di esecuzione chiari, sulla base dei quali potrà e dovrà organizzare il proprio operato e quello del settore a lui o lei affidato”. “E’ ovvio che non è la riorganizzazione della struttura aziendale in sé a determinare il miglioramento del servizio per i cittadini e il contenimento dei costi – dice l’assessore alle Aziende Cesare Lapiana – ma questa riorganizzazione è la base per ridare competitività ed efficienza ad una macchina operativa che negli ultimi anni si era certamente appesantita”.

Il cda, inoltre, ha disposto il ritorno entro due mesi alle proprie funzioni di origine per 60 dipendenti: una svolta epocale, visto che proprio questo era uno dei punti di maggiore attrito con alcune organizzazioni sindacali che invocavano a gran voce di “stanare” i lavoratori impiegati con funzioni diverse rispetto a quelle dell’assunzione.

Caminiti ricopriva fino ad oggi il ruolo di dirigente con esperienza nell’area tecnica di manutenzione, logistica, gestione qualità, ricerca e sviluppo e, nel 2011, era entrato in conflitto con l’allora amministrazione Cammarata per le vicende del tram. “L’ingegnere Caminiti ha ricevuto questo incarico per le sue capacità e la sua anzianità di servizio -commenta il consigliere del Mov139 Orazio La Corte – non essendo possibile fare concorsi esterni, la legge prevede infatti la rotazione dei dirigenti interni. Dei 60 dipendenti, 25 sono autisti distaccati in officina per carenza di organico, oltre a personale inidoneo con funzione di ausiliario che può coprire mansioni come portiere, centralinista, verifica di titoli di viaggio, autista di direzione e usciere”.

“Il processo di riorganizzazione aziendale avviato dall’Amat è una prima risposta alle nostre richieste di cambiamento ribadite nel corso dell’ultimo incontro con il sindaco di Palermo, un passo per quella che deve essere una vera svolta nella gestione dell’Azienda trasport, che sia all’insegna del potenziamento dei servizi e della garanzia dei livelli occupazionali”. Ad affermarlo sono Mimmo Perrone, Segretario provinciale Fit Cisl, e Salvatore Girgenti, responsabile Amat Fit Cisl. “Si avvia finalmente il cambiamento da noi sollecitato, ora la palla passa all’amministrazione comunale affinché si giunga in tempi brevi alla firma del contratto di servizio fra comune e Azienda, al via libera del piano industriale triennale e dunque al rinnovo del parco mezzi (sono 225 i bus in strada, appena la metà del numero necessario), alla garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali per i lavoratori dell’Azienda, al finanziamento di tutte le risorse necessarie per la realizzazione e la gestione del tram”.

 


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