Alitalia, Air France dice no | all'aumento di capitale - Live Sicilia

Alitalia, Air France dice no | all’aumento di capitale

In cda i francesi hanno votato contro il Piano industriale. Intanto si continua a guardare all'estero alla ricerca di un possibile un nuovo partner internazionale.

ROMA – Una “severa riduzione  dei costi” per accrescere l’efficienza e migliorare la capacità di competere. E’ su questo che si basa la revisione del Piano industriale di Alitalia approvato in serata dal cda della compagnia, che ha anche approvato la proroga (al 27 novembre, quando tornerà anche a riunirsi il cda) dei termini per partecipare all’aumento di capitale. Ma dal primo azionista Air France-Klm arrivano segnali poco rassicuranti: in cda, infatti, i francesi hanno votato contro il Piano.

Il consiglio di amministrazione, che è durato due ore e mezzo mentre fuori si svolgeva la protesta di un gruppo di lavoratori, ha approvato la revisione del Piano che prevede un severo taglio dei costi, la riduzione del numero di aerei a medio raggio, ma anche un aumento dei voli internazionali e intercontinentali, diversamente da quanto richiesto dai francesi. Il cda ha anche deciso di far slittare di 13 giorni il termine per aderire all’aumento (al momento le adesioni sono ferme a 136 milioni): una decisione, secondo la versione ufficiale, per dare tempo ai soci di prendere coscienza del nuovo Piano; ma secondo alcune fonti anche per capire cosa deciderà l’Assemblea di Poste che dovrebbe riunirsi il 20 novembre. Il piano, tuttavia, non convince i francesi, che in cda hanno votato contro: Parigi, a quanto si apprende, ha apprezzato la parte industriale, che “va nella giusta direzione”, ma mancherebbero adeguate misure di riduzione del debito. Una posizione che non sorprende: già ieri, infatti, i francesi avevano fatto trapelare la loro bocciatura (“migliorato ma non a sufficienza”).

Il Piano, secondo quanto si apprende, dovrebbe prevedere risparmi per circa 200 milioni, con circa 2.000 esuberi (compreso il mancato rinnovo di un migliaio di contratti a termine). E mentre i sindacati attendono una convocazione, forse già per domani, cresce la preoccupazione per il rischio esuberi.

Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che ieri sera ha incontrato Del Torchio per farsi illustrare le linee guida del piano, ribadisce che una delle priorità del Governo è la difesa dell’occupazione. La leader della Cgil Susanna Camusso avverte che se il piano industriale dovesse prevedere degli esuberi, la risposta della Cgil sarà “molto dura”. A dire no già ieri, il leader della Cisl Raffaele Bonanni, che ora però attende i numeri veri: “E’ assurdo parlare di esuberi senza un piano industriale”, ha detto, spiegando che comunque sul fronte occupazionale “ci sono mille soluzioni che si possono trovare”.

Intanto si continua a guardare all’estero alla ricerca di un possibile un nuovo partner internazionale. Tra i papabili circolano i nomi di Air China, Etihad e Aeroflot. I russi, in particolare, non commentano ufficialmente su un possibile interesse per Alitalia, ma, secondo fonti del settore, la compagnia di bandiera russa resterebbe invece interessata a diventare partner, ma solo sulla base di un serio disegno industriale e finanziario, ritenendo la compagnia italiana complementare al proprio mercato

(ANSA)


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