Humanitas, Massimo Russo: | "Ora vi racconto la verità" - Live Sicilia

Humanitas, Massimo Russo: | “Ora vi racconto la verità”

Intervista esclusiva all'ex assessore: "Il governo Lombardo non ha nulla a che vedere con la clinica di Misterbianco. Lucia? Quando arrivai era ai margini. Se oggi guida l'assessorato è anche grazie a me. Crocetta? Va spesso in Procura, come quelli che vanno in chiesa dopo aver peccato".

PALERMO – “Non voglio rispondere alle menzogne. Ma voglio raccontarvi la verità”. A Massimo Russo quelle accuse non sono andate giù. Il tentativo del governo Crocetta di attribuire all’esecutivo di Lombardo le responsabilità sul “caso Humanitas” hanno infastidito il magistrato, che adesso lavora a Napoli. “Dove mi occupo di carceri”, racconta. Russo è a Palermo per stare un po’ con la sua famiglia. Qui, in Sicilia, dove le polemiche sulla Sanità sembrano infinite. Antiche, ma sempre nuove. E recentemente hanno tirato in ballo anche lui, l’ex assessore alla Salute. “Nessuna polemica – dice però Russo – ma è meglio fare chiarezza”.

Cosa c’è da chiarire? Il governatore Crocetta ha detto che la vicenda Humanitas è stata ereditata dal governo Lombardo. Non è così?
“Non è così. E se oggi sto rispondendo su questo tema è solo per riaffermare il valore della verità, senza la quale, credo, non si possa amministrare bene la cosa pubblica”.

Quindi sono state dette delle bugie? Da chi? Anche dall’assessore Borsellino?
“L’assessore Borsellino conosce benissimo la verità. E io nei giorni scorsi non l’ho certamente attaccata. L’ho solo chiamata a confermare la mia versione dei fatti. Cioè la verità”.

Non mi sembra l’abbia fatto.
“Appunto. Non sembra nemmeno a me”.

E allora ce la racconti lei la verità. Di chi è la responsabilità dell’approvazione di quel progetto della nuova clinica di Misterbianco? Sicuri che il governo di cui lei faceva parte non c’entri nulla?
“Le cose sono andate così. Durante il periodo nel quale io ero assessore alla Sanità, i vertici di Humanitas hanno iniziato un’interlocuzione con l’assessorato per l’implementazione di posti letto convenzionati, e quindi del budget. Io stesso incontrai l’allora amministratore delegato Colombo, poi la vicenda fu seguita dal dirigente generale Guizzardi”.

E come andò?
“Noi non eravamo pregiudizialmente contrari. Anche perché l’investimento rientrava nello spirito di altre nostre decisioni, finalizzate ad aprire ai privati per evitare i viaggi della speranza dei siciliani. Ma in quell’occasione fissammo dei paletti. Avevamo già tagliato i posti letto. E la nuova norma ci avrebbe chiesto nuove riduzioni. Pertanto, dicemmo no all’aumento dei posti letto e del relativo budget. A quel punto, le trattative si interruppero”.

E invece l’attuale governo parla di un decreto che sarebbe stato firmato da lei.
“Senta, Lucia Borsellino conosce bene questa storia. Credo che il decreto cui si fa riferimento fosse riferito a delle autorizzazioni per i lavori, o qualcosa del genere. Ma questi decreti non li firma mica l’assessore. Li firma il dirigente. E l’assessore Borsellino credo lo conosca meglio di me, visto che quell’atto è uscito da quello che allora era il ‘suo’ dipartimento”.

Quindi si tratterebbe di una bugia…
“Io preferisco pensare che l’assessore Borsellino non abbia voluto raccogliere il mio invito a ricostruire la verità dei fatti. Diciamo che mi ha ‘simpaticamente’ deluso”.

E invece il governatore Crocetta ha annunciato che mostrerà “le carte” che dimostrano l’interesse del vecchio governo per Humanitas.
“Ne prendo atto. E attendo che lo faccia. Spero avvenga presto. Intanto, le uniche carte di cui si ha conoscenza sono abbastanza chiare”.

Si riferisce alla delibera del 2 luglio. E anche al contratto firmato con Humanitas, mostrato in esclusiva da Livesicilia qualche giorno fa.
“Quelle carte dicono una cosa molto chiara ed evidente. Il nuovo governo ha preso una decisione del tutto opposta a quella del governo Lombardo. Noi avevamo detto ‘no’ all’aumento dei posti letto. Questo esecutivo ha detto di ‘sì’. Le carte, al momento, dicono questo”.

A proposito della delibera. Non è strano che si decida di dare il via libera a un ampliamento di quel tipo, quando già da tempo si conoscevano i limiti imposti dal decreto Balduzzi?
“Posso solo dire che nel momento in cui il governo Crocetta ha adottato quella delibera, il fatto che la nuova normativa nazionale avrebbe imposto un taglio dei posti letto, era noto da oltre un anno”.

E come si spiega allora la scelta di questo governo?
“Preferisco non ragionare per ipotesi. Se non ho certezze, preferisco non rendere pubblici i miei pensieri”.

Pensa che c’entri la politica? Ha ricevuto pressioni di questo tipo durante la sua esperienza da assessore?
“Non so se c’entra la politica. Non ne ho idea. Io non ho mai ricevuto pressioni. Io non ricevo pressioni”.

Intanto, la Sanità rimane sempre un settore caldissimo. Anche durante la sua esperienza, la più lunga di un assessore in quel settore, lo è stato. Che cosa crede di aver lasciato al governo Crocetta. E come pensa che questo governo stia raccogliendo la sua eredità?
“Credo di avere lasciato una situazione molto positiva, che ha portato benefici alla Regione, al bilancio. Che ha consentito il mantenimento del rating. Tutti risultati che andrebbero riconosciuti e rilanciati. C’era, insomma, un progetto che andava ripreso, proseguito. Ma non mi sembra stia accadendo”.

In quegli anni, però, Lucia Borsellino era una delle sue più strette collaboratrici.
“Le dirò di più. Lucia Borsellino in quegli anni ha svolto un lavoro straordinario. Del resto, quando io sono arrivato in assessorato lei era stata messa un po’ ai margini. Da quel momento ha fatto prima parte del mio Gabinetto, poi è stato il capo della mia segreteria tecnica, infine l’ho proposta come dirigente generale. E credo, anche, di avere contribuito, in maniera decisiva alla sua nomina ad assessore”.

In che modo?
“Questo dovrebbe chiederlo alla dottoressa Borsellino”.

Voi non vi sentite più?
“L’ultima volta che ci siamo visti o sentiti, se escludiamo una circostanza tristemente personale, risale al 14 gennaio”.

Si sente in qualche modo tradito?
“Io preferisco ricordare con soddisfazione quella esperienza, nella quale Lucia Borsellino è stata una protagonista straordinaria. Un’esperienza entusiasmante, in un settore difficile. Dove io ho calato il mio passato di magistrato che ha fatto vera antimafia”.

Che significa “vera” antimafia? Esiste un’antimafia finta?
“Certamente esiste un’antimafia vera. Che è quella dei processi, delle condanne e degli ergastoli che sono scaturiti dalla mia attività giudiziaria. Penso però, certamente, che in Sicilia si corra un doppio rischio: quello di essere vittime della mafia, o vittime della cattiva politica”.

Si riferisce all’attuale governo?
“Sento parlare tanto di rivoluzione. Ma io credo che le rivoluzioni, in questo caso, si facciano con l’ordinaria amministrazione. La legalità è anche rispetto delle norme, delle procedure. Poi, ovviamente, si può sempre sbagliare”.

E lei che errori ha commesso?
“Vede, di errori posso averne commessi tanti. Ma ho sempre cercato di far prevalere il merito. Nel Gattopardo viene descritto molto bene il sentimento dei siciliani che non perdonano alle persone il peccato di ‘fare qualcosa’. Il fatto stesso di ‘fare’, di ‘agire’ è considerato un peccato. Per molti sarebbe meglio stare fermi. In quel modo non si sbaglia mai. E in effetti, in questo governo non vedo molta gente che si macchi del peccato del ‘fare’”.

E invece, il governatore ma anche l’assessore non perdono occasione per raccontare i loro interventi di denuncia, di smantellamento di un sistema. Penso al “caso dei pannoloni” che portò alla cacciata di Salvatore Cirignotta, un commissario scelto già da lei. Eppure, quella gara poi è stata regolarmente assegnata.
“Sul caso di Cirignotta faccio fatica a comprendere cosa sia successo davvero. Di una cosa sono certo: non basta andare in Procura per essere considerati dei buoni amministratori. Quello è un fatto ordinario, normale. Anzi, se c’è una notizia di reato è persino un obbligo denunciare. Un obbligo la cui violazione è anche sanzionabile”.

Insomma, la denuncia non basta.
“Direi proprio di no. Anche noi, nel passato governo, abbiamo denunciato diverse cose in Procura. Senza per questo fare troppa pubblicità. Ultimamente, invece, quello pare diventato un rito. Simile a quello dei peccatori che ostentano il fatto di andare in chiesa per emendarsi dei propri peccati”.

Torniamo alle scelte di questo esecutivo. Come giudica la vicenda della selezione dei manager della Sanità siciliana? Un iter lungo, complesso, ancora in corso.
“Oggi si parla tanto di criteri trasparenti e oggettivi. Io vorrei ricordare che dei 17 manager che scelsi io, 13 o 14 furono presi da un elenco stilato da un organismo terzo come l’Agenas. Insomma, il percorso lo avviammo noi. Ma col nuovo governo quell’iter è stato, diciamo così, poco lineare”.

Dai direttori generali ai primari, il passo è breve. Alcune nomine, recenti, hanno sollevato polemiche. Pensiamo ad esempio a quelle legate alla scelta di Matteo Tutino per la guida del reparto di Chirurgia plastica aVilla Sofia.
“Per evitare polemiche si sarebbe potuto, semplicemente, applicare una mia circolare che imponeva la pubblicazione di tutti gli atti riferiti ai concorsi per la scelta dei primari. Una circolare che nasceva con lo spirito di consentire ai cittadini di farsi un’idea chiara di come si fosse giunti a una scelta piuttosto che a un’altra. Ne approfitto per una affettuosa sollecitazione all’assessore: faccia applicare quella circolare, visto che non è ancora stata revocata. Ma credo che in questo periodo, il problema sia a monte”.

Vale a dire?
“Credo che, al di là dei ‘nominati’, la legge Balduzzi parli molto chiaro: i concorsi per primari sono sospesi in attesa delle rimodulazione che seguità la nuova normativa. Per questo, sono sorpreso per la nomina di qualche primario, in violazione, ritengo, del decreto Balduzzi. E anche delle deroghe apportate dall’assessore Borsellino che riguardavano esclusivamente le aree dell’”emergenza”.

Insomma, un altro errore. Il giudizio complessivo sull’operato del suo successore mi sembra fortemente negativo.
“Io non voglio dare giudizi. Auspico solo che l’assessore operi guidata da quello spirito di vero cambiamento che aveva ispirato il progetto del quale lei è stata straordinaria artefice. Se recupererà pienamente questa consapevolezza, credo che possa farcela”.


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