Belpasso, no del sindaco al mega polo commerciale |Le mani della grande finanza su 60 ettari di agrumeti - Live Sicilia

Belpasso, no del sindaco al mega polo commerciale |Le mani della grande finanza su 60 ettari di agrumeti

ESCLUSIVA. Giovedì andrà in Consiglio la proposta del sindaco di Belpasso Carlo Caputo, di non rinnovare la concessione edilizia al gruppo Mittel Spa, azionista di Rizzoli Corriere della Sera e Banca Intesa. In ballo 60 ettari da cementificare. Il più grande affare alle falde dell'Etna dopo Etnapolis. (Foto Sciara).

BELPASSO (CT)- Il sindaco Carlo Caputo si oppone al progetto per la costruzione del centro commerciale-logistico in contrada Peschiera, una mega cementificazione su un’area di 60 ettari che vede in campo pezzi grossi della finanza e del settore delle costruzioni, a partire da Mittel Spa, azionista del gruppo Rcs, Intesa, Ubi e di un lungo elenco di società quotate. Giovedì andrà in Consiglio la proposta dell’impresa di rinnovo della concessione edilizia per i lavori non ancora ultimati a distanza di circa cinque anni dal loro inizio.

CAPUTO SI OPPONE. Era consigliere comunale quando il progetto, sotto la giunta guidata dall’allora sindaco berlusconiano Alfio Papale, arrivò in consiglio e ottenne l’approvazione. Una variante da record, raccontata attimo per attimo dal periodico Sciara di Belpasso, trasformò 60 ettari di agrumi in oro con una rivalutazione di circa 6 volte del loro valore passato da 7 a 40 euro al metro quadrato. “Ai tempi ero in maggioranza -spiega Caputo a LivesiciliaCatania- e mi opposi con fermezza a differenza di molti altri miei colleghi”.

Adesso Caputo deve fare i conti con un Piano regolatore “da restituire alla collettività e con la necessità di evitare di spostare il baricentro edificatorio dell’intero Comune su quell’area, considerando che il 10% della stessa verrà impiegato per la realizzazione di un grande centro commerciale e la restante parte per il polo logistico con capannoni industriali”.

LA CONVENZIONE. Il 28 maggio del 2008 è stata siglata la convenzione per la realizzazione del parco commerciale-logistico di Belpasso tra Giuseppina Sidoti, segretario generale del Comune e Giuseppe Taini, amministratore delegato del Parco Mediterraneo Srl. L’impresa è proprietaria dei lotti oggetto dell’edificazione, il passaggio di proprietà è stato siglato nello studio del notaio Carlo Saggio, storico presidente di Compagnia delle Opere della Sicilia orientale.

L’area al centro della cementificazione è estesa ben 648mila metri quadrati, aranceti e oliveti trasformati in insediamento industriale con una conferenza di servizi del 2007.

Poco prima, nel 2006, l’ingegnere Renato Grecuzzo, noto per aver firmato le progettazioni delle principali opere pubbliche e private siciliane, aveva previsto la realizzazione di “viabilità di penetrazione, verde pubblico e parcheggi al servizio dell’insediamento”, si legge nella convenzione di cui LivesiciliaCatania è in possesso.

DURATA DEI LAVORI. Secondo quanto stipulato, i lavori dovevano iniziare entro un anno dal momento in cui è stata stipulata la convenzione. La durata massima degli stessi è di 5 anni “salvo proroghe preventivamente autorizzate…e comunque entro il limite massimo di dieci anni dalla concessione edilizia”.

Trascorso il termine previsto dalla convenzione, ovvero 5 o 10 anni in caso di rinnovo, il terreno riassume la destinazione urbanistica origiariamente prevista dal Prg.

LO STATO DEI LUOGHI. Il sindaco di Belpasso Carlo Caputo ha accertato che l’impresa si è limitata, in questi 5 anni trascorsi dal momento in cui la convenzione è stata stipulata, ad abbattere l’immenso aranceto di contrada Peschiera.

Il colpo di scena è arrivato nel giugno del 2013 quando Stefano Morri, legale rappresentante della Parco Mediterraneo Srl ha richiesto, allo Sportello unico per le attività produttive di “prorogare” la concessione edilizia del 2008, anche perché adesso l’impresa è passata “sotto la direzione e coordinamento di Mittel Spa”. Si tratta del colosso delle costruzioni che vanta partecipazioni nella Azimut Benetti (produzione di yacht), Intesa e Ubi (società quotate del settore finanziario), Rizzoli Corriere della Sera, Alfa Park, Moncler e molte altre.

LE RAGIONI DELL’IMPRESA. Parco Mediterraneo sottolinea “come sulla realizzazione del progetto abbia inciso fortemente la crisi economica che ha reso estramente difficile la collocazione sul mercato delle opere”. E ancora: “La dimensione del progetto – sottolinea l’impresa- è sproporzionata rispetto alla domanda del mercato locale, tipicamente legata al comparto food, e a servire il mercato locale sicilano”. Il progetto originario prevedeva di assorbire grandi centri di distribuzione del Sud Italia, fatto adesso “impossibile”, viste le condizioni generali di operatività.

Parco Mediterraneo è sicuro che l’impossibilità di completare le opere provocherebbe “un ingente danno economico anche per il Comune di Belpasso che vedrebbe, in caso di mutamento della destinazione, ridursi drasticamente il gettito proveniente dall’Imu, gettito che crescerebbe in caso di realizzazione dei fabbricati previsti”.

Giovedì il Consiglio deciderà se prorogare la concessione edilizia oppure no. Di certo si prevede una seduta quantomeno calda nella quale potrebbero non mancare i colpi di scena.

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