Aps, c'è anche l'Amap| Lapiana detta le condizioni - Live Sicilia

Aps, c’è anche l’Amap| Lapiana detta le condizioni

L'assessore alle Partecipate: "Ci vuole un provvedimento normativo".

AUDIZIONE ALL'ARS
di
2 min di lettura

PALERMO – Fermi tutti, c’è anche l’Amap. Nella vicenda Aps, che coinvolge 206 dipendenti ma soprattutto il servizio idrico di una cinquantina di comuni della provincia di Palermo (per un totale di oltre 400mila abitanti), adesso si gioca una partita delicata per capire chi dovrà gestire la fase transitoria di almeno sei mesi, tempo utile alla Regione per riformare il settore e trovare una soluzione definitiva.

Lunedì è prevista un’assemblea dei sindaci alla Provincia che dovranno dare il via libera al piano messo a punto all’Ars e tutto sembra far pensare che sarà l’Eas a farsi carico della gestione transitoria. Ma oggi Palazzo delle Aquile ha diramato una nota per ribadire la disponibilità anche dell’Amap, ma solo a certe condizioni. “Sono indispensabili tre condizioni perché ciò sia possibile sotto il profilo pratico e formale – ha detto l’assessore alle Partecipate Cesare Lapiana, ascoltato dalla IV Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana – deve essere chiaramente individuato il territorio di competenza, che non può essere discontinuo o “a macchia di leopardo”, al fine di garantire efficienza del servizio; va data certezza di disponibilità delle risorse per non far ricadere su Amap i problemi che hanno portato al fallimento di Aps, con conseguenze ancora più gravi; è necessario un provvedimento normativo che renda formalmente possibile per il Comune di Palermo e la sua partecipata la stipula dei contratti di lavoro con i dipendenti ex Aps, oggi impossibile per la vigenza dei limiti imposti dal Patto di Stabilità”.

In realtà l’azienda di Palazzo delle Aquile potrebbe essere interessata anche al dopo, ovvero alla gestione del servizio in pianta stabile, ma solo a patto di non farsi carico dei debiti e dei crediti inesigibili della fallita Aps e con la certezza degli introiti da parte dei comuni interessati.  “Italia dei Valori è in perfetta sintonia con quanto espresso dal vicesindaco del Comune di Palermo Cesare Lapiana – si legge in una nota del consigliere Paolo Caracausi – Amap non può gestire il servizio idrico integrato a macchia di leopardo perchè riteniamo che questo criterio di gestione sia la vera causa scatenante delle diseconomie che hanno determinato il fallimento di Aps. La nostra proposta è quella di affidare ad Amap la gestione del servizio idrico integrato dei comuni della fascia costiera ai quali la stessa fornisce ad oggi acqua all’ingrosso per il tramite di Aps e di affidare a Siciliacque la gestione dei comuni che la stessa fornisce alla fonte. Questo, anche se in parziale disaccordo con quanti sostengono non possibile lo spacchettamento del servizio idrico integrato dei 52 comini della provincia di Palermo, sarebbe in totale sintonia con i principi di economicità, efficacia ed efficienza più volte auspicati dall’assessore Nicolò Marino e nello stesso tempo garantirebbe la tutela dei 206 posti di lavoro. Il tutto nell’attesa che la nuova legge di riordino del servizio idrico integrato tuteli anche realtà come Amap, un raro esempio di buona gestione di un servizio pubblico essenziale quale quello idrico”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI