Decadenza di Berlusconi, |ecco cosa succede all'Ars - Live Sicilia

Decadenza di Berlusconi, |ecco cosa succede all’Ars

Berlusconi e Alfano

Gli scenari in Sicilia dopo la decadenza di Silvio Berlusconi. Forza Italia riparte da sei deputati, quasi tutti ex An. Ma presto potrebbe aprire a nuovi innesti, perfino qualche sorpresa.

PALERMO – Le trattative sono partite. E i cambi di casacca potrebbero essere persino soprendenti, in qualche caso. Forza Italia parte da sei. Ma aspira a raddoppiare quel numero. Rosicchiando persino qualche deputato alla maggioranza di Crocetta. La decadenza di Silvio Berlusconi e la scissione già conclamata con i “ribelli” del Nuovo centrodestra, presto produrrà terremoti anche a Palazzo dei Normanni.

Le trattative sono partite. Nell’ombra, e nel silenzio. E il gioco delle parti prevede già una serie di smentite, e di precisazioni. Ma più di un parlamentare regionale pare attratto dal vecchio-nuovo progetto berlusconiano, che si tradurrà all’Ars nella formazione del nuovo gruppo. Quello di “Forza Italia-Lista Musumeci”.

Innanzitutto, bisogna partire dal dato di fatto. Quello che verrà travolto dai prossimi eventi. Al momento, all’Ars, esiste un gruppo parlamentare, quello del “Popolo della libertà”, composto da dieci deputati. Presto, la scissione sarà realtà. E coinvolgerà gli altri gruppi di centrodestra: la lista Musumeci, il gruppo ibrido “Cantiere popolare-Grande Sud” e persino quello dell’Mpa.

Già ieri, ad esempio, si è svolta una “riunione informale” tra i fedeli al Cavaliere. Si sono incontrati in sei: il vicepresidente dell’Ars Salvo Pogliese, il vicecapogruppo del Pdl Marco Falcone, il ragusano Giorgio Assenza tra i “pidiellini” (ancora per poco), oltre a Nello Musumeci, a Santi Formica – che guida il gruppo che fa capo all’ex presidente della provincia di Catania – e al deputato catanese Giovanni Ioppolo. Si partirà da questi sei. Un numero utile alla formazione del nuovo gruppo, che avrà una chiara matrice etnea. E anche di “ex An”. Che consumano così lo strappo con gli “alfaniani”. Col vicepremier, al momento, restano il capogruppo Nino D’Asero, l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, oltre a Vincenzo Vinciullo, Pietro Alongi, Enzo Fontana, Nino Germanà, e – dopo qualche tentennamento – anche Giuseppe Milazzo.

Così, i fedelissimi del Cavaliere ripartiranno da sei. Il numero della “sufficienza”. Ma, come detto, il progetto neo-forzaitalioto potrebbe lievitare nelle prossime ore. I primi innesti potrebbero esseri quelli più logici. Il gruppo Cantiere popolare-Grande Sud, è composto da cinque deputati (compreso l”autonomo’ Cimino, avvicinatosi di molto al presidente della Regione Crocetta).

Il gruppo in questione, come è noto, fa capo, a Roma, a due tra i big siciliani che hanno giurato fedeltà a Berlusconi: Saverio Romano e Gianfranco Micciché. Ma la fusione nel nuovo gruppo di Forza Italia all’Ars è tutto fuorché imminente. I siciliani attendo infatti notizie proprio dalla Capitale. E pare che sia Romano che Micciché vogliano, prima di far aderire i “propri” parlamentari al nuovo gruppo, verificare queli saranno le scelte compiute per le nomine dei vertici del partito in Sicilia. E sembra che qualche dubbio sia stato sollevato anche in relazione al fatto che la scelta di passare in Forza Italia si tradurrebbe con la perdita di un posto nel Consiglio di presidenza, dove Luisa Lantieri sarebbe costretta a dimettersi dal ruolo di segretario. Nel caso in cui, però, i “cantieristi” e i miccicheiani decideranno di aderire a Forza Italia, il gruppo pescherà proprio da lì il nuovo capogruppo: sarebbe Toto Cordaro. Nel caso di mancata “fusione”, invece, a guidare il gruppo sarà il catanese Falcone.

Ma il “progetto Forza Italia” punta a creare, all’interno di Sala d’Ercole, un gruppo forte e numeroso. E per farlo, gli azzurri stanno verificando una serie di “candidature” che arrivano da vari esponenti dell’Ars. Nella maggior parte dei casi si tratta di “scontenti”. E qualche big siciliano del partito racconta dello stupore per “i tanti interessamenti alla nostra forza politica”. Così tanti “da dover in qualche modo selezionare le proposte”.

Che il consenso sia davvero così ampio e reale, al momento è difficile dirlo. Anche perché, finora, si è ancora alla fase delle trattative. Portate avanti a fari spenti. Nel più stretto riserbo. Anche perché, l’obiettivo della nuova Forza Italia è anche quello di soffiare a Crocetta alcuni esponenti dell’attuale maggioranza. Andando a pescare, però, parlamentari con una storia certamente “affine”. È il caso di Pippo Nicotra. Ex Udc, oggi milita in Articolo 4 di Lino Leanza e Luca Sammartino. I contatti in questo caso sarebbero già ampiamente avviati. Così come quelli con Riccardo Savona. Attualmente al gruppo misto dopo la polemica rottura con i Democratici riformisti, l’ex presidente della Commissione bilancio, si ricorderà, era stato proprio in quell’occasione pesantemente accusato dal presidente della Regione Rosario Crocetta, che di fatto lo “cacciò” dalla convention dei riformisti. Anche Savona ha un passato nell’Udc, prima della svolta “autonomista” – seppur solo in movimenti vicini all’Mpa – a sostegno di Raffaele Lombardo.

E a proposito di autonomisti, sarebbero attratti dall’idea del passaggio a Forza Italia anche due deputati come Vincenzo Figuccia e Giovanni Lo Sciuto. E in questo caso, il dialogo si intreccia al futuro di un movimento che dipenderà molto anche dalle notizie giudiziarie riguardanti il fondatore, l’ex governatore Lombardo, appunto. E che presto potrebbe andare vero il “liberi tutti”.

Ma, come detto, di “sondaggi” per una possibile adesione al gruppo dei berlusconiani ne sarebbero giunti diversi. E in alcuni casi si tratta di vere sorprese. Il dialogo, infatti, avrebbe coinvolto altri esponenti della maggioranza come gli attuali Articolo 4 Luca Sammartino e Valeria Sudano, oltre persino all’ex presidente della prima commissione Marco Forzese, attuale leader regionale dei Democratici e riformisti. Quest’ultimo non avrebbe preso bene le vicende legate proprio alla sua epurazione dalla prima commissione, e sarebbe pronto, in un immediato futuro, a seguire gli input romani, dove l’ex senatore D’Onofrio, da sempre punto di riferimento politico di Forzese, starebbe pensando di aderire alla nuova Forza Italia. Ma in alcuni casi (questi ultimi, soprattutto) bisognerà attendere ancora un po’. Intanto, Forza Italia riparte da sei.


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