"Ecco i privilegiati| della legge sull'editoria" - Live Sicilia

“Ecco i privilegiati| della legge sull’editoria”

Il capogruppo, ieri, è stato l'unico deputato a sollevare dubbi sulla norma discussa in Aula: "Nessun sostegno a piccole e medie imprese. I requisiti sembrano fatti apposta per dare una mano alle società che guidano il Giornale di Sicilia e La Sicilia".

Giancarlo Cancelleri
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3 min di lettura

PALERMO – La seduta di ieri, incentrata sulla discussione del disegno di legge sull’editoria è andata avanti in un clima sereno, di grande armonia. Ma qualcuno ha vestito i panni del guastafeste. Giancarlo Cancelleri ha parlato di una legge “cucita su misura per qualcuno”. E quel “qualcuno”, oggi, non è più un mistero. “Il mio riferimento – dice in effetti il capogruppo del Movimento cinque stelle – mi sembrava chiaro già in Aula. Mi riferisco ai più grossi gruppi editoriali siciliani”.

Onorevole, possiamo fare nomi e cognomi?
“Se vuole, li facciamo. Ma credevo fosse già evidente ieri. Mi riferivo ai gruppi editoriali che guidano i due più grossi quotidiani in Sicilia: La Sicilia e Il Giornale di Sicilia”.

Eppure, la norma ha ricevuto finora l’apprezzamento di quasi tutta Sala d’Ercole.
“A dire il vero, abbiamo anche sentito dire che questa norma colmerà una lacuna che aveva solo la Sicilia, rispetto al resto d’Italia”.

Non è così?
“Non è così. Abbiamo verificato le norme analoghe in altre Regioni. E abbiamo visto che le leggi sull’editoria sono molto diverse da quelle che il parlamento siciliano vorrebbe approvare”.

Vale a dire?
“Intanto sono norme molto snelle: di quattro o cinque articoli. E hanno come obiettivo solo quello di erogare un contributo per lo switch-off. Per il passaggio, insomma, al digitale terrestre. Nessun riferimento viene fatto a passività onerose o ad altri aspetti di natura finanziaria ed economica”.

Eppure, la legge è stata presentata – devo dire con un accordo sostanziale tra maggioranza e opposizione – come una norma a favore delle piccole e medie imprese.
“Credo sia sempre una questione di punti di vista. Quando parlano di piccole e medie imprese, forse, i deputati prendono come termine di paragone i grossi gruppi editoriali nazionali e internazionali. Di fronte a quelli, certamente i maggiori gruppi editoriali siciliani appaiono ‘piccole e medie imprese’”.

Quindi secondo lei si tratterebbe di una norma a favore dei “grandi”.
“Lo dice la stessa legge quando fissa, ad esempio, il requisito minimo, per le televisioni, di una copertura regionale del 10% o del 20% dei residenti. Stiamo parlando di un bacino di un milione di siciliani. Questa legge, insomma, non aiuterà di certo le piccole aziende di provincia. Anche perché stabilisce dei limiti ferrei sul numero di giornalisti assunti nelle redazioni. Non conosco un’azienda ‘piccola’ che presenti ad esempio tre giornalisti assunti. Mi pare evidente che a potersi permettere almeno quel numero sono, anche in questo caso, le grosse aziende”.

A far discutere anche una richiesta di riscrittura avanzata dal deputato Cimino. Vorrebbe imporre il divieto di pubblicazione di commenti anonimi agli articoli sul web.
“Questa è davvero una follia. Che, tra l’altro, non fa che confermare la scarsa dimestichezza dell’onorevole Cimino con i moderni mezzi tecnologici. Un commento ‘anonimo’ non è mai ‘anonimo’, visto che esiste ed è sempre rilevabile un indirizzo del computer dal quale è partito quel commento”.

Intanto, la sua voce ieri è stata l’unica “contro”. In parlamento, invece, si parla di “larghe intese”, di dialogo tra maggioranza e opposizione. Parte del centrodestra ha già ‘aperto’ nei confronti di Crocetta. Un nuovo ‘modello Sicilia’?
“Credo che in quel caso il presidente Crocetta e i partiti che sostengono il suo governo dovranno poi spiegare questa operazione ai propri elettori. Si tratta di un’operazione solo ‘numerica’, per garantire una maggioranza, senza alcun progetto politico alla base. Noi rimaniamo al nostro posto. Dove siamo sempre stati. Pronti a giudicare le cose nel merito. Anche perché nei prossimi mesi, l’Assemblea dovrà affrontare temi delicatissimi”.


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