Escalation di rapine nelle farmacie| "Non sappiamo come difenderci" - Live Sicilia

Escalation di rapine nelle farmacie| “Non sappiamo come difenderci”

Autunno da dimenticare per i farmacisti, bersaglio dei rapinatori sia a Palermo che in provincia. Il presidente di Federfarma Palermo Roberto Tobia: "Impensabile blindare le farmacie, servono soluzioni alternative e per questo attendiamo un incontro con il Prefetto". E c'è chi si è munito di vigilanti privati per difendersi dagli assalti.

L'allarme di federfarma
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PALERMO – Un’escalation di violenza e terrore quella che riguarda le rapine nelle farmacie in città e in provincia. La tragedia di Blufi, con l’omicidio di Giuseppina Jacona, 79 anni, ha infatti rappresentato l’apice di un fenomeno dilagante, che sembra essersi accentuato dopo l’estate. Se un tempo, infatti, il periodo più critico per i farmacisti era quello compreso tra luglio e agosto, quando le città cominciavano a svuotarsi e i malviventi entravano in azione con più frequenza, oggi gli assalti alle loro attività sono diventati quasi quotidiani, con una media di tre-quattro colpi registrati dalle forze dell’ordine ogni giorno.

Sono imprevedibili, fulminei, a volte di una violenza spietata. Come quello nel piccolo paese delle Madonie avvenuto la scorsa settimana. Una raffica di rapine, negli ultimi giorni, è stata messa a segno: dal capoluogo fino a Bagheria e Misilmeri. La maggior parte delle volte i malviventi entrano in azione poco prima della chiusura, per impossessarsi dell’incasso della giornata, come è successo due sere fa in viale dei Picciotti, nella zona di Settecannoli. La farmacia è stata presa di mira intorno alle 19,30 da due uomini armati di pistola. Secondo quanto hanno raccontato i titolari, ci sarebbe stato un terzo malvivente, fuori dal negozio, a fare da palo.

Travisati e con tono minaccioso, hanno intimato ai dipendenti di consegnare il denaro e sono scappati con un bottino di cinquecento euro. Momenti di terrore immortalati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza, spesso l’ unica alternativa per risalire all’identità dei rapinatori. Come dimostrano gli ultimi arresti della polizia e dei carabinieri, che grazie ai video sono riusciti ad individuare i malviventi, in alcuni casi giovanissimi. Ad esempio il 21enne Luigi Daguanno, pregiudicato che nel giro di pochi mesi mise a segno due colpi ai danni di una farmacia. Ma in arresto, recentemente, sono finiti anche Franco Matranga, 39 anni e Giovanni Cacicia, 52, rintracciati dalla Squadra mobile dopo una rapina alla farmacia Ausonia.

Tre giorni fa, invece, i malviventi hanno agito in viale Regione Siciliana, presso la farmacia Bonsignore. In quel caso i titolari hanno lanciato l’allarme alla polizia raccontando di essere stati minacciati con due taglierini. Ma è caccia aperta anche a coloro che hanno preso di mira, per ben due volte in una settimana, la farmacia Tornabene di via Luigi Sturzo, a Misilmeri. Anche in quel caso i rapinatori impugnavano una pistola e dopo questi episodi la titolare ha previsto una vigilanza privata per il suo negozio.

“Ma quasi mai i farmacisti possono permettersi di pagare di tasca propria un metronotte – spiega il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia -. Dopo quello che è successo alla dottoressa Jacona di Blufi, ho chiesto un incontro con il prefetto, sono in attesa di essere convocato, perché non sappiamo più come difenderci. E’ necessario un protocollo d’intesa con le forze dell’ordine, perché non abbiamo intenzione di blindare le farmacie. Questi sono luoghi in cui l’utente deve sentirsi a proprio agio e libero di chiedere consigli. Un posto dove non può essere messo in secondo piano il dialogo, il rapporto tra farmacista e cliente, che deve poter trovare sollievo e confronto. Se consideriamo che a volte anche la telesorveglianza non è utile, perché i rapinatori agiscono travisati, diventa davvero importante trovare soluzioni diverse”.

Ed ultima, in ordine di tempo, è la rapina alla farmacia Timoneri di Bagheria, dove due ragazzi con cappellini e sciarpe in testa sono scappati con l’incasso della giornata. Anche stavolta i due erano armati di un coltello. Un allarme che lanciano gli stessi farmacisti, stanchi di avere paura dietro a quei banconi: “E’ una preoccupazione continua – dice la titolare di un’attività in pieno centro a Palermo – da quando abbiamo subito una rapina, prima della scorsa estate, viviamo nell’angoscia. Sappiamo che la zona è pattugliata, vediamo sempre le volanti della polizia qui, ma poco prima della chiusura serale vorremmo più controlli”. A ribadire lo stesso concetto è Tobia: “Io stesso sono stato rapinato due giorni fa nella mia farmacia, non si può continuare così. Siamo la seconda categoria più bersagliata in Italia, dopo quella dei supermercati. Le cose devono assolutamente cambiare”.


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