Tratta B del passante ferroviario | Al via lavori per 218 milioni - Live Sicilia

Tratta B del passante ferroviario | Al via lavori per 218 milioni

Il rendering della fermata De Gasperi-Belgio

Inaugurato il cantiere dei lavori per la tratta B in variante del passante ferroviario di Palermo. Questo stralcio costerà 218 milioni, l'intera opera più di 600 con l'obiettivo di triplicare la frequenza dei treni entro il 2018.

LA NUOVA GRANDE OPERA
di
6 min di lettura

PALERMO – Oltre 27 chilometri di nuovi binari per collegare cinque stazioni ferroviarie e 18 fermate (di cui 8 nuove) dall’aeroporto “Falcone Borsellino” a Punta Raisi fino al quartiere Roccella, in direzione Messina, per un costo complessivo che supera di poco i 600 milioni di euro. Sono solo alcuni dei numeri del passante ferroviario di Palermo che il consorzio di imprese Sis sta realizzando per conto di Rfi in accordo con i Ministeri dello Sviluppo Economico, delle Finanze e dei Trasporti, Regione Siciliana e Comune di Palermo. Stamattina è stato inaugurato il cantiere della tratta B, che, per intendersi, è quella che attraversa l’area metropolitana del capoluogo. I lavori su questa tratta, realizzata in variante, costeranno oltre 218 milioni di euro e dureranno fino al 2018.

Alla conferenza stampa di presentazione, all’ex Magazzino Stampati di Lolli, hanno partecipato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, il responsabile della direzione investimenti di Rfi, Michele Del Principe, il dirigente dell’Ufficio regionale di vigilanza sulle Opere Pubbliche, Fulvio Bellomo, e l’assessore comunale alla Mobilità, Tullio Giuffrè. Lo stralcio inaugurato oggi sarà lungo cinque chilometri e unirà la stazione Notarbartolo a via Ugo La Malfa all’altezza dell’ex sede dell’Ente Minerario Siciliano. Oltre a interventi di trasformazione delle stazioni Notarbartolo, Francia e San Lorenzo è inclusa la realizzazione delle nuove fermate Lazio e Belgio-De Gasperi.

L’intero progetto del passante, da Carini a Roccella, consiste nel raddoppio della tratta ferroviaria ovvero nella posa di un secondo binario che consenta di accorciare i tempi dei collegamenti evitando che i treni si fermino in attesa della coincidenza. A regime potranno passare da Palermo 270 treni al giorno (contro i 90 attuali) con una velocità di punta compresa fra gli 80 e i 120 km/h. Il passante fa parte del piano per la mobilità urbana di Palermo (o “Nodo Palermo”) che include tram, anello ferroviario e metropolitana automatica leggera per una spesa totale 1,15 miliardi di euro. A sua volta, il “Nodo Palermo” rientra nell’ambito del Cis, il Contratto Istituzionale di Sviluppo per il completamento della direttrice ferroviaria Messina-Catania-Palermo che le Ferrovie, la Regione e lo Stato hanno messo nero su bianco lo scorso 28 febbraio. Il passante, dunque, è solo una delle tante opere previste nel faraonico piano di ammodernamento dei trasporti siciliani, che prevede investimenti per 5,1 miliardi, dei quali 2,4 già coperti.

Partendo dalla Stazione centrale di Palermo i 27,4 km dell’infrastruttura si suddividono in 4,3 km in direzione Messina e 23,1 km in direzione Trapani. Ci saranno 17,9 km di binari in trincea, 4,5 km di gallerie artificiali a doppio binario, 3,1 km di gallerie artificiali a singolo binario, 1,7 km di gallerie naturali, 50 metri di viadotto sul fiume Oreto, 8 nuove fermate, 14 fermate da adeguare e la soppressione di 22 passaggi a livello.

Tratta A. Si muoverà da Roccella a Notarbartolo. I lavori sono stati consegnati nel 2008 e termineranno l’anno prossimo (per un costo di 281 milioni) anche grazie al felice superamento dell’imprevisto geologico (una sorta di falda acquifera non segnalata sulle mappe) riscontrato a maggio in sede di scavo della galleria “Giustizia-Lolli”. Un contrattempo non da poco, che all’epoca si ripercosse anche sugli edifici delle vie Costantino Lascaris, Giacomo Serpotta e Pietro D’Asaro provocando crepe e danneggiamenti e lo sgombero di alcune decine di famiglie, con il conseguente momentaneo stop agli scavi. Verranno eliminati tutti i passaggi a livello interrando completamente il tratto urbano in gallerie artificiali e naturali. Le fermate saranno: Roccella, Brancaccio residenziale, Guadagna, Policlinico-Vespri, Orlèans, Tribunale-Imera, Lolli.

Tratta B. Lunga cinque chilometri, sarà suddivisa nei due stralci da Notarbartolo alla nuova fermata Belgio-De Gasperi e da quest’ultima a Ems-La Malfa. La spesa, come detto, è di 218 milioni in variante. I lavori sono stati consegnati solo quest’anno, con completamento previsto nel 2018, per la nota querelle incorsa tra il 2004 e il 2006 con i commercianti e i residenti della zona viale Lazio-viale delle Alpi, che all’epoca paventarono un pericolo crolli per i palazzi e una serie di problematiche, dalle difficoltà nel trovare parcheggio alla riduzione del volume d’affari per le attività commerciali a causa della chiusura di alcuni assi stradali.

Rfi, d’accordo con il Comune, studiò una variante progettuale che prevede l’impiego di una talpa meccanica tbm anziché il metodo più veloce del cut and cover. La linea del passante, così ridisegnata, curverà in corrispondenza dell’incrocio con via Principe di Paternò disponendosi lungo viale delle Alpi, in asse alla galleria esistente, ad una quota di circa 15 metri inferiore. Subito dopo l’attraversamento di viale Lazio sarà realizzata la futura fermata, dove il tracciato raggiungerà le quote più profonde, poste a circa 25 metri sotto il piano stradale.

Il tratto successivo, dalla fermata Francia fino alla stazione San Lorenzo, per effetto dell’abbassamento in trincea profonda della stazione sarà realizzato in galleria artificiale. Il tratto finale da San Lorenzo a Ems-La Malfa risalirà lentamente di profondità fino a raggiungere l’attuale quota di superficie nel segmento conclusivo. Le fermate saranno Notarbartolo, Lazio, Belgio, Francia, San Lorenzo Colli, Ems-La Malfa.

Tratta C. Si muoverà da via Ugo La Malfa all’aeroporto. I lavori sono stati consegnati nel 2008 e saranno ultimati nel 2015 per un costo di 101 milioni. Verranno realizzate due fermate nuove di zecca, Sferracavallo e Capaci-Kennedy (interrata). Questo l’elenco completo: Cardillo, Tommaso Natale, Sferracavallo, Capaci-Kennedy, Carini Torre Ciachea, Carini città, Piraineto, Orsa, aeroporto. Proprio di recente è stata riaperta la stazione di Carini.

“Siamo pronti e disponibili a lavorare al meglio perchè la Sicilia possa essere una piattaforma strategica nel Meditarraneo – dice Lo Bosco –. É necessario colmare il gap infrastrutturale rispetto al resto d’Italia e d’Europa, senza contare che una grande area metropolitana come Palermo deve essere dotata di queste opere. Mi preme inoltre sottolineare che possiamo fornire il finanziamento per il passante in modo trasparente grazie al protocollo di legalità che stiamo facendo con la Prefettura. Spero che quest’opera – conclude il presidente di Rfi – possa coinvolgere un bacino di centinaia di lavoratori”. Il sindaco Orlando sottolinea che “queste grandi opere si sposano bene con le piccole opere per la mobilità dolce come le pedonalizzazioni. Muoversi senza il mezzo privato deve essere una scelta e non una condanna. In vista di questo obiettivo stiamo lavorando insieme all’autorità portuale, stiamo potenziando l’Amat e abbiamo rafforzato la quota pubblica di Gesap perchè vogliamo privatizzarla ma non da una posizione di debolezza ma di forza. Palermo – conclude il primo cittadino – non può essere una vera città metropolitana se costituisce un tappo fra Catania, Messina e l’aeroporto”.

Per l’assessore Giuffrè “è positivo che queste novità arrivino dopo l’adozione del Put, uno strumento necessario di cui Palermo non si era mai dotata. È l’indice di un cambiamento che si deve attuare con opere concrete. Il Put verrà aggiornato costantemente anche alla luce delle opere via via realizzate. Per attraversare la città non ci sarà niente di più conveniente e a basso costo che prendere uno di questi mezzi di trasporto”. “È la sinergia stretta fra Regione, Comune e Ministero – afferma il dirigente Bellomo – che ha portato a questi risultati. Un buon esempio di come investire bene i fondi comunitari. Quest’anno c’è stata un’accelerazione, non stiamo sprecando neanche un euro”.

L’associazione Mobilità Palermo, che da sempre segue e si interessa ai temi della mobilità, esprime in una nota tutta la propria soddisfazione per le ultime novità: “Finalmente – scrivono – prende sempre più corpo l’intero sistema d’intermodalità, fra tram-passante ferroviario-anello ferroviario che indubbiamente daranno un grosso contributo per alleggerire il traffico in molte zone cittadine. Continueremo anche qui la nostra attività di monitoraggio ma soprattutto informazione, perché sarà importante far conoscere i cantieri, i disagi e i vantaggi che si avranno ad opere completate”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI