PALERMO – “Siamo disposti al dialogo per la costruzione di una nuova soggettività di sinistra, a Palermo ci siamo ancora”. Parola di Simone Di Trapani, nuovo segretario provinciale di Sel, eletto domenica scorsa all’Addaura Hotel.
Segretario, ma Sel a Palermo è ancora viva?
“Sì, esiste, vive e si vuole rilanciare”.
Però gli ultimi appuntamenti elettorali non sono andati benissimo…
“Sono andati molto male. Alle Comunali perché il nostro popolo stava da un’altra parte, anche se abbiamo fatto una scelta di coerenza che rivendico, la rifarei di nuovo. E alle Regionali abbiamo ripetuto gli errori del 2008 rifacendo la Sinistra Arcobaleno, al di là della vicenda Fava. Quella era una lista senza prospettive”.
E adesso?
“Adesso abbiamo intenzione di costruire una sinistra popolare, perché ce n’è bisogno, perché la sinistra a Palermo esiste ma è divisa in mille rivoli. Bisogna darle soggettività. E’ necessario unirla, ma non in nome degli interessi di bottega proprio per non ripetere gli errori del passato”.
Il primo appuntamento saranno le Europee…
“Io penso che Sel debba costruire una sua linea autonoma, oggi non è il caso di scegliere la casa europea di un Pse che sta di fatto legittimando le larghe intese in tutta Europa e agisce per conto della troika. Dall’altro lato, ad esclusione di Syriza, il partito greco di sinistra radicale, tutti gli altri partiti di sinistra europea sono a vocazione minoritaria e questo non ci interessa. Dobbiamo porci il tema della governabilità. Auspichiamo che attorno alla lista di Sel si uniscano uomini e donne di sinistra per una sinistra moderna”.
Giusto Catania, proprio in un’intervista a Livesicilia, ha parlato di dialogo tra Rifondazione e Sel…
“La sua idea ci piace, ma la sposo se non ci sono interessi di bottega, senza manuale Cencelli insomma, senza rifare Rivoluzione civile o la Sinistra arcobaleno. Noi però non siamo legati al Pd, se i democratici incarnano i valori nella proposta e nell’azione di un partito progressista moderno siamo disposti ad un’alleanza con loro, altrimenti no. Se parlano di una Sicilia che cambia, se dicono no alla logica dei governi Cuffaro, Crocetta e Lombardo che vedo in continuità, allora va bene”.
Il Mov139 parteciperà alle primarie del Pd. Voi?
“Noi no, non partecipiamo alle primarie del Pd anche se tutti i cittadini possono votare. Ci accusano da quattro anni di essere una costola del Pd pronta all’ingresso, però mentre noi restiamo fuori gli altri ci entrano, vedi Orlando”.
Ma se dovesse scegliere uno dei tre candidati?
“Civati parla la nostra stessa lingua e, se dovessi scegliere, sceglierei quello che parla la nostra stessa lingua. Ma non stiamo scegliendo”.
Cosa farà Sel a Palermo?
“Noi a Palermo abbiamo quattro circoli territoriali e due tematici, nati negli ultimi sei mesi, e ne costituiremo a breve altri quattro avendone così uno per circoscrizione, in modo da avere la percezione delle tante città che ci sono a Palermo. E creeremo un osservatorio che riunisca le intelligenze sul campo perché sia da pungolo all’amministrazione. Orlando ha detto che il sindaco lo sa fare, caricando di aspettative la città, e invece sta amministrando lo status quo. Lui non è un sindaco qualunque, può fare meglio di così. I nostri circoli e l’osservatorio sono il sintomo di un partito impegnato in battaglie concrete: siamo a fianco degli operai dei Cantieri navali contro il Prusst che prevede la costruzione di un hotel di lusso all’Acquasanta, una speculazione in piena regola; sosteniamo il processo di ripubblicizzazione dell’acqua e al congresso abbiamo dato un input per la solidarietà attiva per la lotta alla povertà, aiutando chi sta male”.
