Ddl salvaimprese, più di 10 milioni a Siracusa | A Gela poco meno di Palermo - Live Sicilia

Ddl salvaimprese, più di 10 milioni a Siracusa | A Gela poco meno di Palermo

di ACCURSIO SABELLA - Ieri era stato il turno delle Asp. Oggi invece è arrivato in Commissione bilancio l'elenco dei debiti dei Comuni siciliani nei confronti dei fornitori. Buchi che verranno colmati dalla somma prevista dal disegno di legge. E non mancano le sorprese. Leggi l'elenco completo, con le somme Comune per Comune.

PALERMO – Comincia a prendere forma il “ddl salvaimprese”, la norma approvata ieri tra le polemiche in commissione bilancio, che consentirà di distribuire oltre 950 milioni di euro ad Asp, Comuni e Regione per ripianare i propri debiti. Un’operazione che verrà compiuta tramite l’accensione di un mutuo trentennale che finirà per costare ai siciliani il doppio della somma finanziata (con gli interessi si arriverà a quasi due miliardi).

Le polemiche in questi giorni erano legate soprattutto al ritardo col quale il governo avrebbe illustrato alcuni dettagli della norma. In particolare, a quali ditte sarebbero andate le somme frutto del ddl. E quantomeno l’ammontare del debito di Asp, Comuni e Regione. Il “buco”, insomma, che verrebbe colmato dal ddl.

Ieri era stato il turno delle Asp. La quantificazione del debito azienda per azienda, aveva descritto una situazione assai grave per quella di Messina (oltre cento milioni il debito da colmare), e per le aziende ospedaliere di Palermo. Oggi, invece, ecco saltare fuori gli stanziamenti rivolti ai Comuni siciliani. Somme che serviranno, come detto, per pagare i fornitori che vantano un credito nei confronti dell’ente locale.

Spicca, tra tutti, il Comune di Siracusa al quale andranno più di 4,6 milioni di euro. Il capoluogo aretuseo stacca nettamente gli altri comuni. Il capoluogo riceverà infatti meno della metà. A Palermo, per ripianare i debiti nei confronti dei fornitori arriveranno infatti poco più di due milioni di euro. Ma la notizia è, semmai, quella dei maxi-debiti vantati (si fa per dire) da Comuni di dimensioni assai inferiori alla prima città siciliana.

Appena sotto Palermo, in questa ideale graduatoria, c’è la città del presidente della Regione Crocetta. A Gela andranno più di 1,8 milioni di euro. Poi, ecco Carlentini, cittadina del Siracusano, che ha un debito nei confronti dei propri fornitori di quasi 1,4 milioni di euro. Appena sotto il milione, invece, non certo delle metropoli. A Centuripe andranno 990 mila euro, a Santa Margherita di Belice 963 mila, a San Pietro Clarenza 884 mila euro, ad Avola 816 mila euro. Il debito più modesto da colmare è quello di Castellammare del Golfo, che “deve” ai propri fornitori meno di quattro mila euro. Ci penserà la Regione, o meglio, i siciliani, anche in questo caso. Come in quelli ben più impegnativi citati prima.

Ma nella lista fornita oggi dal governo, ecco anche gli stanziamenti previsti per le Province. Due soltanto quelle presenti. A Caltanissetta andranno 552 mila euro. A Siracusa oltre sei milioni di euro. Il Siracusano, insomma, tra Provincia e Comune capoluogo, “incassa” per pagare i propri debiti qualcosa come dieci milioni di euro. Una cifra che fa esultare uno dei deputati di quel terriorio, Vincenzo Vinciullo che eppure è stato uno dei tre deputati (insieme ai grillini Ciaccio e La Rocca) a votare ieri contro il provvedimento, in commissione.

“Mi ero opposto – spiega – proprio perché non era stato fornito un elenco dettagliato dei debiti ai Comuni. Adesso giudico positivo il provvedimento che viene incontro alle esigenze del mondo del lavoro e delle imprese”. Ma come detto, le polemiche attorno al ddl non sono mancate. In particolare, oltre a Vinciullo, i deputati del Movimento cinque stelle per giorni hanno richiesto un elenco dettagliato delle ditte creditrici di Asp, Comuni, Province e Regioni.

Un atteggiamento che ha infastidito il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi: “Resto sorpreso – ha detto – dalla presa di posizione di alcune forze politiche che si pongono di traverso rispetto ad un provvedimento che darebbe una boccata d’ossigeno alle imprese: questo non mi sembra certo un modo ‘responsabile’ di fare opposizione, anzi, boicottare il pagamento dei crediti alle imprese mi sembra una posizione irresponsabile. Un conto – prosegue Gucciardi – è la richiesta legittima di approfondire ed eventualmente migliorare alcuni aspetti del ddl, altra cosa è boicottare a priori un provvedimento che, specie in questa fase di crisi, può portare un indubbio beneficio al nostro tessuto produttivo. Il governo e l’assessore Luca Bianchi stanno portando avanti un buon lavoro – prosegue Gucciardi – e il Partito Democratico all’Ars sta facendo la sua parte: abbiamo di fronte scadenze importanti, ad iniziare dalla norma sui precari e la manovra economica. In questo momento sarebbe ‘responsabile’ da parte di tutti mettere da parte le scaramucce politiche e lavorare per il bene della Sicilia”. Ma le “scaramucce” potrebbero tornare presto, stavolta nel teatro di Sala d’Ercole, dove il testo approderà la prossima settimana.


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