Ruba identità ad un ragusano| Denunciato truffatore del Varesotto - Live Sicilia

Ruba identità ad un ragusano| Denunciato truffatore del Varesotto

Il 42enne R.M. avrebbe modificato il numero seriale di una carta d'identità rubata ad un infermiere di Marina di Ragusa. A far scattare l'operazione i carabinieri della compagnia di Ragusa.

marina di ragusa
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RAGUSA – Un 42enne originario di Luino (Varese), R.M., é stato denunciato dai carabinieri perché avrebbe modificato il numero seriale di una carta d’identità risultata rubata a Torino per accendere diversi prestiti e leasing per acquistare a Laveno Mombello, nel Varesotto, una barca a vela di 350.000 euro ed alcune auto di grossa cilindrata che non erano poi stati pagati.

L’uomo, deve rispondere di sostituzione di persona e utilizzo di documento d’identità falso. Le indagini che hanno portato alla denuncia dell’uomo, coinvolto in un vasto giro di truffe tra la Svizzera e la provincia di Varese scoperto dalla Guardia di Finanza, sono scattate dopo la denuncia presentata ai carabinieri della compagnia di Ragusa da un infermiere di Marina di Ragusa originario di Chiaramonte Gulfi che si era visto rifiutare in banca un piccolo prestito perche’, nonostante non avesse avuto debiti con nessuno, a suo nome nella “Centrale Rischi Finanziari” risultavano svariati e ingenti debiti non onorati.

I carabinieri hanno accertato che le finanziarie e le banche avevano ricevuto una carta d’identità del Comune di Torino con i dati anagrafici della vittima e la foto del denunciato. Il numero del documento corrispondeva a una carta emessa dal comune di Pisa ed effettivamente in mano al legittimo titolare, un pisano. Peraltro la vittima non era mai era stata domiciliato o residente né a Torino né a Pisa.

Il denunciato é risultato coinvolto nell’inchiesta denominata “truffa del dottor Colombo” condotta dai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Luino nei confronti di una organizzazione criminale che avrebbe acquistato con finanziamenti intestati a ignari cittadini beni di lusso come veicoli e barche che sarebbero poi stati esportati e rivenduti in Svizzera. L’indagine nell’aprile scorso era sfociata in provincia di Varese nell’arresto di 7 persone, nella denuncia di altre 60, all’accertamento di un giro d’affari per oltre 2.500.000 euro e nel sequestro di 28 autovetture di lusso e dello yacht.


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