Case nelle ex aree industriali| Tantillo: "Il bando è un flop" - Live Sicilia

Case nelle ex aree industriali| Tantillo: “Il bando è un flop”

Solo una cooperativa ha finora presentato la documentazione per costruire nuovi alloggi e la scadenza dei finanziamenti regionali è dietro l'angolo. L'Ance chiede l'intervento della giunta.

MANGANO: "RIUNIONE CON COOPERATIVE E REGIONE"
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PALERMO – “E’ soltanto un flop, peraltro quasi scontato”. Non usa mezzi termini Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia e componente della commissione Urbanistica, per definire il bando emanato il 4 luglio per la riqualificazione di aree industriali dismesse da trasformare in alloggi a prezzi calmierati, figlio della delibera sui Peep (Piani di edilizia economica e popolare) approvata il 10 aprile scorso. Un bando che, secondo le attese, avrebbe dovuto rivoluzionare Palermo, creare nuovi alloggi alla portata di tutte le tasche, riattivare l’economia cittadina e riqualificare zone degradate senza nuove colate di cemento. Un provvedimento chiesto per anni da costruttori, associazioni di categoria, imprese e sindacati per rilanciare un settore in crisi e dare risposte al bisogno di case della città (stimato in circa settemila da uno studio di alcuni anni fa).

Ma dopo sei mesi dall’apertura del bando (la cui scadenza è fissata per aprile 2014), su undici cooperative che hanno manifestato interesse, ad oggi soltanto una ha presentato la documentazione necessaria, così come emerso da una audizione degli uffici in commissione. Per realizzare, peraltro, appena 28 alloggi a Tommaso Natale, anni luce lontani dal migliaio e passa di cui si parlava durante l’approvazione dell’atto a Sala delle Lapidi. Il bando riguarda solo le aree industriali fuori dal centro storico e dismesse da almeno tre anni, visto che per il centro storico il bando non è nemmeno partito.

“Se si vuole sbloccare l’edilizia a Palermo – continua Tantillo – bisogna avere più coraggio, fin quando questa maggioranza terrà circoscritte le zone da edificare l’edilizia resterà ferma per i prossimi vent’anni. Gli uffici sono stati rigidi, hanno molto limitato, i terreni sono cari e, malgrado un tavolo di concertazione, non si è arrivati a un punto di incontro”. Una delle criticità riguarda anche il fatto che alcune di queste cooperative sono in graduatoria per un co-finanziamento regionale (un contributo sugli interessi) che però scadrà il 31 dicembre. “Convocheremo una riunione con le cooperative – annuncia il presidente della commissione, Alberto Mangano – e concorderemo un incontro anche con la Regione per verificare la possibilità di prorogare i termini”.

Delle altre dieci manifestazioni di interesse, una è stata stralciata perché riguardava l’housing sociale e altre nove sono ancora al palo: dall’ex cereria a San Lorenzo a via Aiace, passando per via Bagolino, l’ex Keller di via Maltese e gli ex Mulini Virga. Progetti per oltre mille alloggi da vendere a prezzi bassi che sono rimasti finora sulla carta. “Noi abbiamo fatto il possibile – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – interloquendo con le associazioni di categoria in sede di approvazione della delibera. Si conferma però una differenza di velocità tra il consiglio comunale e l’apparato burocratico. E’ necessario un tavolo tra uffici e cooperative per risolvere alcuni dubbi interpretativi dell’impianto normativo, ho fiducia nell’individuazione di una soluzione”.

E i problemi sono diversi, almeno quelli segnalati dalle associazioni di categoria. “Il bando – spiega Franco Artale, direttore dell’Ance – così come concepito presenta notevoli criticità, il numero ridotto di proposte presentate è dovuto ai requisiti stringenti”. Le associazioni, per esempio, chiedono che la cooperativa che acquista l’area ne divenga proprietaria a tutti gli effetti e che non debba cederla al Comune che poi garantisce un diritto di superficie, oppure la diminuzione da 18 a nove metri quadrati delle aree pubbliche per abitante e la revisione delle distanze per i netti storici. “Abbiamo avuto una lunga interlocuzione con gli uffici – dice Fabio Sanfratello, presidente dell’Ance Palermo – e abbiamo trovato dei punti di incontro. Alcune cose dovranno ripassare dal consiglio comunale, vanno rivisti alcuni punti lasciati alla discrezionalità del dirigente. La giunta ha recepito i nostri suggerimenti e darà alcune linee guida, il regolamento è stato fatto in fretta e furia e ci sono alcune incongruenze. Ma non possiamo che apprezzare la disponibilità di questa amministrazione a dialogare con noi”.

“Il provvedimento, così come esitato dal consiglio – dice l’assessore alla Pianificazione del territorio Tullio Giuffrè – è particolarmente articolato e diffuso nell’ambito del territorio comunale. Questo comporta da un lato l’adesione rigorosa alle prescrizioni e alle determinazioni del provvedimento, pur non potendo prescindere dall’esame del contesto urbanistico in cui l’intervento di collocherà. Questo ha comportato una struttura dell’esame tecnico delle proposte maggiormente complesso, ma ritengo che il rallentamento nelle adesioni e nella presentazione delle proposte sia determinato dall’incertezza della proroga dei finanziamenti alle cooperative determinati dall’approvazione della Finanziaria regionale”.

 

 

 


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