Le armi chimiche siriane | potrebbero passare dalla Sicilia - Live Sicilia

Le armi chimiche siriane | potrebbero passare dalla Sicilia

Gli oltre 150 contenitori di materiale chimico, destinati alla distruzione, partiranno dal porto siriano di Latakia e faranno sosta momentanea in Italia. Due le possibili tappe: Sicilia o Sardegna.

la rivelazione del corriere della sera
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PALERMO – Le armi chimiche siriane destinate alla neutralizzazione e alla successiva distruzione passeranno da un porto italiano e in pole position per ospitarle ci sono Sicilia e Sardegna. Secondo quanto scrive il “Corriere della Sera”, che ha ricostruito gli step del futuro tragitto che compiranno i circa 150 contenitori di materiale chimico, le circa 500 tonnellate di componenti partiranno infatti prossimamente dal porto siriano di Latakia su navi norvegesi e danesi. A queste si affiancheranno alcune fregate militari stanziate a Cipro, con a bordo personale specializzato in guerre chimiche.

Il secondo step del viaggio di disarmo riguarderà invece il passaggio – momentaneo – per un porto terzo, italiano. L’Italia – si legge sul Corsera – ha dichiarato la propria disponibilità nel piano di disarmo indicando la volontà di sostenere il programma accettato da Damasco. Si era parlato anche dell’Albania – spiega il quotidiano – ma Tirana, per problemi di politica interna, ha detto no”. Il testimone, dunque, non poteva che passare proprio all’Italia.

In questo modo allora le 500 tonnellate di prodotti chimici approderanno in un porto nostrano, probabilmente in Sicilia o in Sardegna, anche se ancora non è stata resa pubblica la località precisa. “Fonti della Difesa – riporta ancora il Corriere – parlano di un approdo civile su una delle due isole. Ambienti diplomatici invece indicano un’installazione militare o comunque un’area protetta”.

A prescindere dal luogo prescelto, comunque, si tratterà soltanto di una breve permanenza. Gli oltre 150 contenitori dovrebbero restare in Italia soltanto per qualche settimana, prima di essere nuovamente prelevati e portati sulla nave americana “Cape Ray” per la bonifica e la successiva distruzione prevista entro l’aprile prossimo.

L’ultima parola spetterà infatti al vascello statunitense, che attualmente si trova in Virginia e che è dotato del personale e delle attrezzature necessarie al processo di disarmo, dal quale usciranno scorie minimamente tossiche che verranno infine smaltite da società civili specializzate.


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