Le Province non si sciolgono più | Proroga per i commissari - Live Sicilia

Le Province non si sciolgono più | Proroga per i commissari

La legge sul passaggio ai Liberi consorzi è ancora in alto mare. Così, il governo non rispetta la scadenza del 31 dicembre. E punta a prolungare di 6 mesi i commissariamenti. Ma all'Ars si fa strada la "tentazione" del ritorno al voto. In giunta anche Marino: "Basta polemiche, sull'Eolico non si poteva fare altrimenti".

PALERMO – Anche questo impegno, questa scadenza non sarà rispettata. Le Province regionali non si scioglieranno, almeno per adesso. Almeno non il 31 dicembre, data per la quale la legge approvata mesi fa e annunciata come “rivoluzionaria” dal governo fissava il passaggio ai Liberi consorzi.

E invece, anche in questo caso, niente di fatto. La legge è ancora in alto mare. E la discussione è arrivata con ampio ritardo in Parlamento. Così, in giunta il governo ha approvato un disegno di legge che punta a prorogare l’incarico degli attuali commissari per i prossimi sei mesi.

Così, le Province resteranno commissariate ancora per un po’. Ma il futuro appare sempre più incerto. Questo disegno di legge governativo, infatti, dovrà passare attraverso la verifica della commissione affari istituzionali dell’Ars. In caso di “bocciatura”, le conseguenze sarebbero sorprendenti: si andrebbe, infatti, al voto per il rinnovo di un ente del quale era già stata decisa la “morte naturale”. Una “tentazione”, quella di risuscitare le Province, molto diffusa a Sala d’Ercole, non solo tra i deputati dell’opposizione.

La giunta di governo oggi si è svolta a Palazzo dei Normanni. Presente anche Nicolò Marino. L’assessore all’Energia ha voluto sgombrare i dubbi sulla propria permanenza in giunta, dopo le polemica sorte in seguito alle sue dichiarazioni sull’Eolico. “Sono in perfetta sintonia col presidente Crocetta – ha detto – e credo che lui lo sia con me. Io, del resto, ho solo portato avanti un’azione concordata anche con lui”. E in giunta, oggi, Marino ha portato il cosiddetto “Piano di zonizzazione”. Quello che prevede, come disposto da una delibera di giunta di un paio di mesi fa, l’individuazione delle zone idonee e di quelle non idonee per l’installazione di nuovi impianti eolici o di fotovoltaico. Installazioni contro cui si è scagliato il Pd (“Nel programma da noi sottoscritto di dice chiaramente ‘no’ all’eolico”). Ma dall’assessore ecco una “mossa” che potrebbe contribuire ad avvicinare le parti. Il Piano potrebbe diventare un vero e proprio disegno di legge, al quale “anche i deputati – ha detto Marino – potranno introdurre, ad esempio, nuovi vincoli o nuove restrizioni”. Ma l’iter dei progetti prosegue: “La legge non consente – precisa Marino – di interrompere le conferenze di servizio. Noi abbiamo ristretto al massimo le possibilità di nuove installazioni. E il merito di questo lavoro è del dipartimento Energia, che si è anche sobbarcato, in alcuni casi, il peso del lavoro di altri dipartimenti. Adesso, il Piano c’è. Ed è aperto al contributo di tutti. Il Pd? Io ho già dialogato con loro – ha concluso Marino – quando ho risposto alla loro mozione. E non mi sono mai spostato dalla linea indicata in quell’occasione”.


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