"No alle pensioni d'oro dell'Ars" |E scatta la bagarre in Aula - Live Sicilia

“No alle pensioni d’oro dell’Ars” |E scatta la bagarre in Aula

"Consideriamo un insulto il fatto che un deputato regionale, compresi noi cinquestelle, possa ricevere 1.023,27 euro di pensione dopo appena 5 anni", dice la grillina Angela Foti. Cordaro e Cracolicii ribattono: "No a demagogia". Bordate anche sulla spending review.

Polemica del M5S
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PALERMO –  Cinque anni di mandato e un deputato regionale potrà andare in pensione a 65 anni con 1.023 euro al mese: non è una novità, ma il Movimento 5 Stelle viene a conoscenza di questa norma prevista dal regolamento interno dell’Ars dal 2012 e in aula scoppia il putiferio.  Lo denuncia la grillina Angela Foti, che dal podio attacca: “Uno scandalo – dice – , una buffonata, altro che spending review. Qual è il lavoro che dopo soli cinque anni ti permette di andare in pensione con più di mille euro?”.

Il documento è anche pubblicato sul sito istituzionale dell’Assemblea regionale, ed è quello che riguarda, più in generale, il trattamento economico dei deputati. Il nuovo regolamento del 2012, quello con il quale è stato abolito, ad esempio, il vitalizio, ha previsto che a carico di ogni deputato ci sia una trattenuta mensile ai fini della pensione pari all’8,80% dell’indennità lorda (qui la foto del regolamento pubblicata su Twitter da Giancarlo Cancelleri, capogruppo 5 stelle). E così un deputato che ha svolto il mandato parlamentare per 5 anni, una volta raggiunti i 65 anni di età, potrà godersi poco più mille euro al mese. Va meglio a chi ha due legislature alle spalle, dal momento che potrà andare in pensione ‘già’ a sessant’anni con 1.791 euro al mese. Cifra che sale a ben 2.756 euro al mese se gli anni di legislatura sono quindici.

Una disposizione, questa, che non è certo una novità. Né in Sicilia né in Italia. Ma, a ventiquattr’ore dal voto finale di Sala d’Ercole sulla legge per la spending review, i Cinquestelle hanno voluto sollevare il caso, anche se ormai fuori tempo massimo. Tutti gli articoli della legge, infatti, sono già stati discussi e votati. “Non ho partecipato ai lavori della commissione – dice Foti -, ho soltanto visto la bozza poi esitata e ho letto che per le pensioni si rimandava al regolamento interno”.

La “solita demagogia” che non piace alla maggior parte degli altri parlamentari. “Un intervento presuntuoso”, risponde Toto Cordaro, capogruppo del Pid-Grande Sud. “Così si fomenta chi sta fuori a rivoltarsi contro la classe dirigente”. “Se il parlamento viene deriso si mette a rischio il sistema democratico – aggiunge il presidente della commissione Affari istituzionali e parlamentare Pd Antonello Cracolici – , non si può continuare ad assecondare l’idea che la politica venga rappresentata come ‘fonte del privilegio’, questo è insopportabile e pericoloso. Mi piacerebbe sentire i colleghi parlamentari dividersi e confrontarsi sull’irfis, sul destino delle Province, sulle riforme… invece c’è chi pensa solo a demolire la credibilità di questa istituzione”.

A questo punto, comunque, resta poco da fare. La deputata Cinquestelle si augura che ci sia un modo “per modificare la norma e abbassare le pensioni o aumentare il numero di anni di legislatura necessari”. Ma, se le cose non cambieranno, e se Angela Foti concluderà la legislatura, anche per lei a 65 anni ci sarà un assegno mensile da più di mille euro. Rinuncerà? “Non me la sento di prendere adesso questo impegno”, risponde.

I grillini hanno polemizzato anche su un’altra faccenda. “Grazie, non mandateci biglietti d’auguri cartacei, perché li pagano i contribuenti: se volete mandarci auguri fatelo per mail”. Così la deputata regionale del M5S, Angela Foti, si è rivolta alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, durante i lavori parlamentari. Foti è salita sul pulpito di sala d’Ercole mostrando al Parlamento i biglietti d’auguri natalizi ricevuti dai deputati 5stelle. “Ho studiato all’accademia, capisco che questa è un tipo di cartoncino pregiato, che ha costi assurdi e capisco che fa parte del corredo dell’ufficio di presidenza – ha detto la parlamentare – A noi bastano gli auguri via mail”.

Infine, una bordata anche sulla spending review: “Quella che stiamo per approvare in Assemblea non è una vera spending review ma una presa per i fondelli review. In giro c’è la fame, e noi facciamo queste porcherie”.

 

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