Omicidio De Mauro| La difesa: "Assoluzione per Riina" - Live Sicilia

Omicidio De Mauro| La difesa: “Assoluzione per Riina”

La difesa del boss di Corleone chiede l'assoluzione nel processo che lo vede come unico imputato del sequestro del giornalista de "L'Ora". La prossima udienza sarà il 20 gennaio.

PALERMO – “Questo è un processo politico costituito da depistaggi e voluto dallo Stato, siate sereni nell’opporvi a queste ricostruzioni e confermate l’assoluzione di primo grado perché non c’e’ un solo elemento sul quale costruire l’accusa”.

Ad affermarlo oggi è stato l’avvocato Luca Cianferoni, difensore del boss Totò Riina, unico imputato del sequestro e dell’omicidio del giornalista de “L’Ora” Mauro De Mauro. L’assoluzione è stata chiesta nel corso del processo davanti alla Corte di Assise d’Appello di Palermo, presieduta da Biagio Insacco: Riina era collegato in videoconferenza, ma non ha preso parola.

Secondo l’avvocato del boss di Corleone, “Riina non è un depistatore. E neanche Cosa nostra, perché il delitto De Mauro – ha proseguito il legale – fu messo in piedi in fretta e furia, organizzato ed eseguito da Stefano Bontade, uomo d’onore in contatto con la Cia. Riina di quell’omicidio non sapeva nulla”.

Quanto affermato dall’avvocato arriva a distanza di quasi due mesi dal 19 settembre, giorno in cui il pg Luigi Patronaggio aveva chiesto per Riina la condanna all’ergastolo e l’isolamento diurno per tre anni. In primo grado il boss corleonese era stato assolto. Secondo l’avvocato toscano era un periodo storico ben preciso e “De Mauro, senza volerlo, si era infilato in un ginepraio, scoprendo che la Cia era presente in Sicilia e proprio in Bontade aveva un suo sicuro contatto.

Il suo omicidio viene chiesto e voluto dalla Cia. Riina è praticamente dicentato – ha aggiunto l’avvocato – il parafulmine di tutte le stragi possibili ma certamente prove penalmente rilevanti su una sua responsabilità decisionale, di pianificazione e di esecuzione materiale dell’omicidio, non ce ne sono”. La prossima  udienza è stata fissata per il 20 gennaio, quando toccherà a Giovanni Anania, altro difensore di Riina. Poi la Corte si ritirerà in camera di consiglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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