Pensionato vuol dire povero - Live Sicilia

Pensionato vuol dire povero

Senza denti né dentiera (archivio)

Gli anziani soffrono la crisi nera. Le pensioni sono da fame. E in Sicilia la sofferenza è ancora più accentuata.

PALERMO- La situazione economica dei pensionati in Sicilia non smette di peggiorare. Da un rapporto della Federazione Pensionati della Cisl Palermo sulle condizioni economiche degli anziani in Sicilia, emergono dati inquietanti: a Palermo gli over 65 sono oltre 253mila e la media delle pensioni non supera i 667 euro mensili; stessa situazione a Trapani, dove su 95mila pensionati, 64.800 percepiscono una pensione al di sotto dei 500 euro. Più in generale, in Sicilia i pensionati sono 1.013.803, con una media di 676 euro, ma per un 82% delle persone la pensione non supera la soglia dei 600, uno dei dati regionali peggiori d’Italia, mentre meno di uno su venti può ‘vantare’ una pensione superiore ai 1500 euro mensili.

Dall’indagine emerge come la provincia con il maggior numero di pensioni al di sotto dei 600 euro al mese sia Caltanissetta (dove il dato sfiora il 90%), che è anche la provincia con la media più bassa dell’Isola: 509 euro, cifre che denotano una crisi fortemente radicata per i pensionati. La provincia più ‘ricca’, anche se il dato la pone comunque nei bassifondi della classifica nazionale, è Ragusa, con una media mensile di 712 euro a persona. Siracusa, tra le province siciliane, è l’unica in cui il dato delle persone che percepiscono una pensione superiore ai 1000 euro al mese superi il 10 per cento.

Dalla Cisl sindacato arriva dunque la richiesta di modifica della legge di stabilità, che passi attraverso l’indicizzazione delle pensioni. “Una richiesta rimasta inascoltata negli anni – dichiara Mimmo Di Matteo, segretario Fnp Cisl Palermo – e che, ora più che mai, con l’aumento delle aliquote Irpef, le addizionali comunali, la Tares, l’Imu e la tassazione locale, appare quanto mai necessaria. È ora di intervenire, perché ormai buona parte degli anziani vive ben al sotto di quella che viene definita soglia di povertà. E la povertà continua a dilagare fra i pensionati; per questo chiediamo da tempo interventi certi che mirino al miglioramento della vita di queste persone”.

Le parti sociali chiedono la salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni attraverso l’applicazione del meccanismo dell’indice prezzi al consumo armonizzato, già in atto per salari e retribuzioni, oltre che l’estensione della quattordicesima mensilità. “Le politiche sociali vanno potenziate con un Fondo unico regionale che raccolga e programmi tutte le risorse, in modo che vengano spese al meglio e con obiettivi più precisi e mirati” dice Alfio Giulio, segretario Regionale Fnp Cisl Sicilia. “Le risorse per le politiche sociali previste dalla finanziaria – conclude Giulio – sono sempre di meno, i comuni dispongono di pochi fondi e di contro il bisogno si allarga”. Gli fa eco il segretario di Cisl Palermo, Mimmo Milazzo, che pone al centro della questione il problema dell’aumento indiscriminato della tassazione: “La tassazione è eccessiva e questo incide sulle difficoltà degli anziani; da tempo chiediamo ai comuni incontri per discutere delle politiche sociali, bisogna pensare ad un fondo per la non autosufficienza, ormai non è più possibile rinviare”.


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