L'inchiesta su Mario Ciancio | si avvia alla conclusione - Live Sicilia

L’inchiesta su Mario Ciancio | si avvia alla conclusione

Il conto alla rovescia per la chiusura delle indagini su Ciancio è iniziato. La Procura starebbe verificando eventuali interessi dell'editore che ha presenziato ad alcuni incontri con gli uomini accusati di aver truccato la gara dell'ospedale Garibaldi. Il legale Musco ha sempre sottolineato: “Totale estraneità ai fatti”.

L'appalto del Garibaldi
di
4 min di lettura

CATANIA – L’indagine su Mario Ciancio è in dirittura d’arrivo: intercettazioni, interrogatori e visure camerali saranno vagliate dalla Procura di Giovanni Salvi entro la festa di S. Agata. Servono ancora circa 40 giorni per dipanare la matassa dei presunti rapporti tra il potente editore etneo e la famiglia Ercolano-Santapaola. Contatti sempre negati dal diretto interessato che il Pm Antonino Fanara sta cercando, insieme al Procuratore Capo, di decifrare alla luce dell’ordine di integrare le indagini disposto dall’allora Gip Luigi Barone, adesso promosso in Cassazione. Ma soprattutto alla luce dell’ordine del giudice di Appello, di iscrivere Ciancio con l’accusa di turbativa d’asta aggravata dal favoreggiamento alla mafia nella costruzione dell’ospedale Garibaldi.

Una volta per tutte la Procura deve decidere se è possibile sostenere in giudizio l’ipotesi di concorso in associazione mafiosa per la quale era stata chiesta l’archiviazione o, al contrario, se è meglio puntare su altri capi d’accusa.

Serve un contributo, da parte di Ciancio, anche occasionale alla cosca; gli investigatori lo stanno cercando nella costruzione del centro commerciale Icom, nel furto subito da Ciancio, al quale è stata restituita la refurtiva perché l’editore sarebbe stato, secondo un collaboratore, “amico della famiglia Santapaola” e nella fitta rete di affari conclusi negli ultimi 30 anni. Il legale di fiducia di Ciancio, Enzo Musco, ha sempre sottolineato  che “l’editore ha fiuto per gli affari, ma la mafia non c’entra”.

La novità di quest’ultima fase di indagine su Ciancio arriva dalla sentenza di Appello del processo sull’appalto dell’ospedale Garibaldi. Il giudice ha analizzato per la prima volta, dopo 14 anni di processo, la perizia di Gioacchino Genchi, “da cui risulta chiaramente -si legge nella motivazione della sentenza- sulla base di agganci con la cella di telefonia mobile di S.Maria e limitrofe a Roma, che nella giornata dell’1 ottobre 1997 vi furono numerose telefonate tra Ciancio Sanfilippo Mario, con Ursino, e Firrarello e tra Firrarello e Cusumano, della circostanza che Romagnoli la mattina dell’1 ottobre lasciava la stanza presso l’hotel Excelsior di Catania prenotata per i giorni 29 e 30 settembre, per giungere a Roma ed entrare alle ore 21:00 al Colonna Palace di Roma, stanza prenotata per la sola notte dell’1 ottobre”.

L’esame della documentazione agli atti del processo, ma soprattutto le dichiarazioni dell’avvocato Cicero, unico condannato del processo Garibaldi perché ha rinunciato alla prescrizione, “inducono a ritenere”, scrive il giudice, quindi è bene precisare che si tratta di ipotesi, “che alla riunione prese parte anche Mario Ciancio Sanfilippo, direttore del quotidiano La Sicilia, che tenuto conto di altro incontro, tenutosi presso il proprio ufficio, presso cui Ursino conduceva Cicero al fine di “indurli” (“fate le cose per bene”, avrebbe detto Ciancio), anche con l’espressa minaccia che altrimenti sarebbero finiti in carcere e sarebbe stato lui a scegliere la pagina su cui pubblicare le loro foto, a firmare la relazione di esclusione della società F.lli Costanzo, ebbe sicuramente un ruolo di primo piano, sia pure dietro le quinte, nella vicenda che ci occupa, tanto da interessarsi personalmente, minacciando prima Sciortino (cognato del giudice Caponcello) e Cicero il 28 settembre 1997, a firmare la relazione in parola e poi, partecipando alla riunione in Roma, unitamente a Firrarello, Cusumano, Castiglione, Romagnoli e Randazzo, alla definitiva spartizione dei due appalti tra detti due imprenditori, definendo i termini dell’accordo”.

La turbativa della gara sarebbe avvenuta, secondo gli elementi raccolti nel processo Garibaldi, sotto l’occhio vigile di Cosa Nostra. Ma dimostrare il rapporto diretto tra la mafia e Ciancio potrebbe non essere semplice.

L’ACCUSA DI RICICLAGGIO. Un troncone del procedimento è dedicato ai fondi milionari che Ciancio avrebbe esportato all’estero. Secondo le ipotesi della Guardia di finanza, si tratterebbe di “fondi neri -si legge nella richiesta di archiviazione- sia perché un’operazione così complessa non avrebbe altrimenti senso, sia perché l’operazione è effettuata con società off shore e in paradisi fiscali, sia in quanto alcune conversazioni intercettate emerge che Ciancio discuteva con persone fidate di come operare delle transazioni senza dichiarare le stesse al Fisco”. La Procura precisava anche che “si tratta solo di un’ipotesi investigativa che non appare aver ricevuto la consistenza di una notizia di reato”.

Su queste basi, gli inquirenti non hanno proceduto con le rogatorie necessarie per approfondire ogni retroscena, ritenendo i fondi all’estero non collegati con l’ipotesi di concorso esterno per la quale si chiedeva l’archiviazione. “Una volta archiviato il presente procedimento penale -sosteneva la Procura di Catania- quest’Ufficio autorizzerà la guardia di finanza ad utilizzare i dati fino ad oggi raccolti in via amministrativa per effettuare ulteriori accertamenti e, ove emergerà una notizia di reato di natura tributaria, sarà certamente la guardia di finanza a comunicare la notizia a questo ufficio”

MUSCO: “CONFIDIAMO NELL’ARCHIVIAZIONE”.  Enzo Musco, legale di fiducia di Ciancio, ha confidato a LivesiciliaCatania di puntare sugli elementi di fatto a carico di Ciancio, che sarebbero “semplicemente inesistenti”. “E’ certo -ha aggiunto il legale- che non è stato dimostrato alcun rapporto, neanche indiretto, con la mafia”. E ancora: “Le dichiarazioni dei pentiti non sono state riscontrate e si sono dimostrate prive di alcun fondamento”.

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI