Crocetta contro i giornalisti:| "Sono alla base dei miei guai" - Live Sicilia

Crocetta contro i giornalisti:| “Sono alla base dei miei guai”

Intervenuto a una trasmissione Rai, il presidente della Regione torna ad attaccare i giornalisti licenziati in tronco un anno fa: "Molti giornali del Nord vengono informati in modo sbagliato da questi vendicatori”. La replica di uno dei giornalisti

Attacco agli ex addetti stampa
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PALERMO – “Quelli lì sono alla base di molti dei guai che ho”. Ci risiamo. “Quelli lì” sono i 21 ex addetti stampa della Regione siciliana. La persona “inguaiata”, ovviamente, è il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. L’ultimo attacco del governatore nei confronti dei giornalisti che lavoravano, fino al suo arrivo, a Palazzo d’Orleans, arriva dritto dalle reti Rai. Dal programma “TeleCamere”, per la precisione, al quale il presidente della Regione ha partecipato ieri sera, insieme al ministro Gaetano Quagliarello e all’imprenditore immobiliare Ilario Toscano.

E tra i tanti temi toccati durante nel corso della trasmissione (dall’acquisto delle nuove auto blu ai provvedimenti dell’ultima Finanziaria, passando ovviamente per le trenta denunce in Procura e per lo scoperchiamento dello scandalo della comunicazione) ecco che Crocetta torna sul “luogo del delitto” di oltre un anno fa. Quando licenziò in tronco i ventuno addetti stampa della Regione. Ventilando, contestualmente, la formazione di un nuovo e più snello ufficio stampa. Ufficio che non è mai stato formato. Una storia che ha dato vita non solo a polemiche, ma anche a contenziosi ancora in atto e forti e critiche prese di posizione dell’Ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della stampa.

Per innescare il nuovo affondo del governatore, è bastata la semplice domanda della conduttrice Anna La Rosa: “Quanti erano i giornalisti dell”ufficio stampa”. Ed ecco la descrizione di Crocetta: “Erano 21, tutti assunti con la qualifica di capiredattori. Adesso a quale addetto stampa mi rivolgo? A nessuno – continua Crocetta – anche se ne avrei bisogno”.  Ma a ostacolare i propositi di Crocetta di poter contare su un vero e proprio ufficio stampa, ecco spuntare “un magistrato – spiega il governatore – che ha sollevato l’iconstituzionalità della legge siciliana. Così adesso non so con quale legge assumere i nuovi addetti stampa”.

Giornalisti che certamente – il giorno in cui il presidente troverà la strada giusta per le nuove assunzioni – saranno molti di meno rispetto ai precedenti. “Non si possono avere – ha infatti spiegato a TeleCamere – ventuno addetti stampa, quando la Commissione europea ne ha solo sette. E per di più, pagarlii tutti come caporedattori”.

Ma a quel punto, ecco il nuovo attacco. I nuovi veleni nei confronti dei giornalisti: “Quelli lì – ha detto Crocetta riferendosi agli addetti stampa – sono alla base di molti dei guai che ho. Molti giornali del Nord – argomenta Crocetta – vengono informati in modo sbagliato da questi vendicatori”. Stupita la stessa conduttrice, che “bacchetta”: “Lei lo deve dimostrare”. E dal governatore ecco una parziale marcia indietro: “Sto scherzando… Ma è anche vero che c’è molta disinformazione su quanto avviene in Sicilia”. Ma le parole del presidente, adesso, rischiano di dare vita a nuove polemiche.

*Sulla vicenda è arrivata una lunga lettera di Gregorio Arena, ex dell’ufficio stampa della Regione. Ne pubblichiamo alcuni passaggi:

I siciliani devono sapere che la qualifica di “redattore capo”, sbandierata come un privilegio incomprensibile, comporta un aumento sul “minimo dello stipendio” di circa 180 euro mensili lordi. E che tutti gli stipendi pagati dalla regione ai giornalisti sono sempre stati al di sotto dei minimi del contratto nazionale di categoria. Discorso che vale anche per chi – come me – è stato inviato a Bruxelles d’ufficio e non per scelta personale. L’indennità all’estero è prevista dalla legge. E a me era applicata una – illegittima – riduzione del 50 per cento.

I siciliani devono sapere che per ben tre volte il tribunale del lavoro di Palermo ha dichiarato illegittimi i provvedimenti di licenziamento firmati dal presidente Crocetta un anno fa. E devono sapere che l’ordinanza di immediata riammissione in servizio non è stata firmata perché la Regione – sì la Regione, non il giudice – ha invocato la incostituzionalità…della legge regionale che ha istituito l’ufficio stampa oltre 25 anni fa. Una scelta disperata, quella della Presidenza, che non poteva e non voleva subire la nostra riammissione immediata in servizio.


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